Sam Moore, celebre voce del duo soul Sam & Dave, interprete di successi leggendari si è spento a 89 anni dopo una vita di successo ma anche di grandissime difficoltà
“Il mio soul arriva dalla pancia ed esplode in gola. Lo so che molti dicono che urlo, e che ho una voce troppo acuta e poco sofferta, che sono troppo allegro per essere un vero Soul Man. Ma amo troppo quello che faccio per sembrare sofferente… non ne ho proprio voglia…”
Una dichiarazione di Sam Moore passata alla storia che risale ai primi anni ’80, quando la versione dei Blues Brothers della sua Soul Man accende la luce su un cantante meraviglioso che rischiava di restare chiuso in una nicchia troppo ridimensionata rispetto alla sua grandezza.
Sam Moore, la voce e il volto forse più riconoscibile del duo soul Sam & Dave, è scomparso all’età di 89 anni nella sua casa di Coral Gables, in Florida. Una morte purtroppo improvvisa, dovuto a un malore mentre il cantante recuperava da un intervento chirurgico.
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Sam Moore ha avuto una vita degna di un romanzo. Inizia a cantare facendo il chierichetto: “Il mio prete mi diceva canta come vuoi, il Signore sarà contento delle tue lodi se ti ha dato una voce così”. Ma dalla chiesa di provincia ai grandi palcoscenici il passo è brevissimo. Voce potentissima, dotata di un acuto tremulo estremamente preciso Sam Moore cambia molto presto il suo repertorio. E dai brani sacri canta le gioie della vita… “Sesso, feste, amici, sbronze… Se non canti di queste cose che canti a fare?”
L’incontro con Dave Prater gli cambia la vita. I due firmano per la Atlantic, la casa discografica di Ray Charles ed esplodono dominando le classifiche per quasi un ventennio con successi indimenticabili come Soul Man e Hold On, I’m Comin’. Le loro performance, caratterizzate da un’energia travolgente e dal tipico stile call-and-response, un invito continuo al pubblico a prendere parte a cori e ritornelli, sembravano una versione profana del gospel. Con loro incidono Isaac Hayes e David Porter, che scrivono per loro diversi brani tra i quali proprio Soul Man, oltre a Booker T. & the MGs.
Quando la musica comincia a svoltare verso la disco di Sam e Dave si perdono le tracce. Nel 1980 la sua compagna Joyce lo mette alla porta: “Mi ha detto scegli, o me e tua figlia o la droga. E ho smesso…”
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Da anni in lite con Dave Porter con cui aveva iniziato una lunghissima serie di cause, Sam Moore perde tutto, va in bancarotta e rischia di non riprendersi. A un passo dal ricovero dei senza tetto, senza un soldo e dopo anni di quasi totale inattività Sam Moore nel 1980 è un uomo ormai dimenticato.
Gli va incontro un ammiratore che Sam non aveva mai conosciuto… John Belushi.
La scelta dell’attore di inserire tra i brani portanti della colonna sonora di Blues Brothers una versione di Soul Man semplicemente mastodontica, riaccende la luce su Sam Moore. Che esce dalla clinica pulito e con un conto in banca dignitoso grazie alle royalty gentilmente concesse da Belushi. Anche se la comicità di Belushi e degli attori del Saturday Night Live lo mettevano in forte disagio: “Ma devono per forza dire quelle cose…?” disse una volta quando gli chiesero se era felice del successo e del riconoscimento…
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Quando Belushi morì Sam Moore rese omaggio al genio dell’uomo che gli aveva restituito un repertorio e la dignità del palco: “Io avevo la voce ma avevo perso il carisma. Lui mi ha restituito entrambe…”
Nel 1992, Sam & Dave –vengono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame da Billy Joel. Dave Prater era morto da quattro anni in un drammatico incidente stradale: “Forse l’unico modo per farci smettere di litigare” dirà Sam che finalmente tornerà a lavorare con una certa continuità pur senza registrare nulla di nuovo. Ma con un repertorio fenomenale.
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Bruce Springsteen lo porta sul palco al Madison Square Garden e imponendolo di nuovo all’attenzione generale e partecipando a eventi prestigiosi come il Kennedy Center Honors e cantando per diversi presidenti americani, incluso Barack Obama che era un suo grandissimo fan.
Negli ultimi anni Sam Moore ha continuato a lasciare il segno. Nel 2017 si è esibito durante le celebrazioni inaugurali del presidente Donald Trump, dimostrando la sua dedizione al palcoscenico fino alla fine. Dal 1982 la compagna che lo voleva lasciare è diventata sua moglie: “Mi ha sposato solo dopo che mi sono dato una ripulita ma cosa più importante non mi ha mai più lasciato… Forse perché non mi sono sporcato mai più”