Alla scoperta del Guerriero di Capestrano, simbolo dell’identità dell’Abruzzo

Capestrano è un comune abruzzese della provincia dell’Aquila. Questo piccolo comune, che conta meno di 1000 abitanti e si trova a 456 metri di altitudine, è noto per la sua storia ricca di fascino e per il suo patrimonio culturale. 

Capestrano ha una storia antica che risale all’epoca romana. È famoso per essere stato il luogo di nascita di Giovanni da Capestrano, un frate francescano del XV secolo che divenne noto per la sua opera di predicazione e per il suo impegno contro gli eretici.

statua del guerriero di capestrano
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La città ha anche un castello medievale, il Castello Piccolomini di Capestrano, che è un importante sito storico e architettonico. Ma ciò che lega maggiormente la città di Capestrano all’identità abruzzese è il suo Guerriero.

Chi è il Guerriero di Capestrano?

Il Guerriero di Capestrano è una famosa scultura di un guerriero italico risalente al VI secolo a.C. Questa antica statua è considerata uno dei capolavori dell’arte italica e simbolo dell’identità abruzzese. Il Guerriero di Capestrano è alto circa 2,09 metri, esclusa la base, ed è scolpito in pietra calcarea. Rappresenta un guerriero con un elmo e un’armatura, il suo braccio destro è alzato e con la mano tiene una scure sacrificale, mentre il braccio sinistro è piegato al petto. Ciò che colpisce maggiormente sono i gioielli che adornano collo e avambracci.

il guerriero di capestrano
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La statua fu scoperta nel 1934 in modo del tutto casuale. Infatti, a ritrovarla per primo fu Michele Castagna, un contadino che stava dissodando la terra per la sua vigna. L’identità esatta del guerriero rappresentato nella statua è ancora oggetto di dibattito tra gli storici e gli archeologi. Alcuni ritengono che potrebbe raffigurare un capo italico o un guerriero locale di rango elevato, mentre altri suggeriscono che potrebbe rappresentare una divinità guerriera.

Attualmente, il Guerriero di Capestrano è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti, in Italia. È uno dei pezzi più importanti della collezione del museo ed è esposto in una sala appositamente dedicata. A fianco della statua fu rinvenuto anche un busto di donna nota come “La dama di Capestrano”, probabile consorte o figlia del guerriero. Anch’essa si trova esposta nello stesso museo.

Sulle due colonne laterali che sostengono la statua del guerriero, sono scolpite due lance, di cui una presenta un’iscrizione enigmatica in una lingua antica di tipo osco-umbro. L’iscrizione recita: “MA KUPRI KORAM OPSUT ANANIS RAKI NEVII“. Una delle interpretazioni accreditate traduce questa frase come: “Ananis fece questa bella immagine per il re Nevio Pompuleio”.

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