FOSSA. Un convegno promosso nel ventennale della scoperta del più importante e monumentale sito archeologico abruzzese. Parliamo della necropoli di Fossa che, oggi, si presenta all’Unesco e presto potrebbe diventare Patrimonio dell’Umanità.
Proprio per questo, domani, alle 9.30, nel Monastero di Santo Spirito d’Ocre, sarà presente al convegno Raymond Bondin,Ambasciatore e Delegato permanente di Malta per l’UNESCO, per avviare il percorso metodologico per la candidatura della necropoli di Fossa. Dopo l’introduzione di Fabrizio Magani,Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo, si alterneranno studiosi, docenti e tecnici che ripercorreranno i 20 anni di ricerche archeologiche nel sito di Fossa, dirette da Vincenzo D’Ercole, archeologo della Direzione Generale per Antichità e per oltre 30 anni funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo. La necropoli venne alla luce, in maniera casuale, nell’estate del 1992, durante la rimozione del terreno per la realizzazione di impianti industriali. L’area corrisponde a 3500 mq e, al suo interno, vi sono circa 500 tombe scavate, che appartengono a diverse tipologie fondamentali: tumuli, fosse semplici, fosse con cassone ligneo, tombe a camera, tombe a incinerazione e sepolture infantili all’interno di coppi laterizi. Le conclusioni del convegno sono affidate all’ambasciatore Bondin, che traccerà le linee metodologiche finalizzate all’inserimento della necropoli di Fossa nel lungo e prestigioso elenco di siti italiani Patrimonio dell’Umanità.