“La biblioteca dei morti” di Glenn Cooper

la-biblioteca-immagineNord editore, 439 pagine, prezzo € 18.60

21 maggio 2009, New York City. David Swisher è un giovane banchiere che conduce una vita invidiabile. Ha denaro, un bell’appartamento nel cuore di Manhattan e una moglie in carriera. La sua tranquilla routine viene turbata quando si vede recapitare un’inquietante cartolina raffigurante una bara con scritta sul retro la data del giorno. Il pomeriggio stesso Swisher verrà freddato per strada.

Stessa sorte toccherà ad una donna dalle origini sudamericane, violentata e uccisa al Central Park. Anche lei, la mattina del suo ultimo giorno di vita, aveva ricevuto la macabra cartolina.
Col passare dei giorni, il mortifero schema si ripete per un’altra decina di persone. Prima la cartolina, poi, inesorabile, la fine. Scoprire chi si cela dietro questi omicidi è impresa assai ardua e subito l’affare diventa un cold case. Le vittime non hanno assolutamente nulla che possa in qualche modo accomunarle, l’unico denominatore comune è la stessa maledetta cartolina.

12 febbraio 1947, Londra. Churchill discute di affari segretissimi con un professore e archeologo inglese, Mr. Atwood. In gioco vi è una sconvolgente scoperta fatta nel corso di alcuni scavi condotti nell’isola di Wight. Di cosa si tratti non è lecito saperlo, per il momento, ma si ha il sentore che ci sia in ballo qualcosa che abbia il potere di cambiare la storia dell’umanità. Drasticamente. Irreversibilmente.

19 marzo 2009, Las Vegas. Mark Shackleton, informatico un po’ nerd, si reca a lavoro, come tutti i giorni, nell’impenetrabile Area 51, la base segreta situata in the middle of nowhere nel Nevada, dove si vocifera si effettuino esperimenti e studi sugli alieni.

6 luglio 777, Vectis, Britannia. Ubertus, umile marmista, e  sua moglie Santesa hanno una famiglia numerosa che conta ben sei figli. Ora Santesa è di nuovo incinta e tutti in paese sono preoccupati per la sorte del futuro nascituro dato che sarà il settimo figlio nato nell’anno 777, numeri ricchi di significato religioso ed esoterico, particolare per niente trascurabile nell’Alto Medioevo. Così, quando Santesa dà alla luce il settimo figlio, perdendo la propria vita durante il parto, suo marito Ubertus uccide immediatamente la piccola creatura, reputandola figlia delle forze del male. Ma, per lo sgomento di tutti gli astanti accorsi ad assistere a quella nascita prodigiosa, dal corpo esanime della donna viene fuori un altro bambino, il gemello inaspettato, che verrà chiamato Octavus e reputato fuori pericolo in quanto ottavo figlio.
Ma nessuno immagina che, nove mesi prima, nel momento del concepimento, sia stato fecondato per primo l’ovulo di Octavus che, a ben vedere, sarebbe il settimo figlio…

Potrebbe sembrare impossibile trovare un nesso che leghi e dia senso a questi lontani luoghi ed epoche ma, a ben vedere, un filo unisce tutte le varie storie. Spetta al detective Will Piper e alla sua collega, la perspicace Nancy, ricomporre il puzzle, tassello dopo tassello.
La trama è senza dubbio avvincente, anche se all’inizio è facile scoraggiarsi davanti alla sfilza di date, ai continui salti in avanti ed indietro nel tempo, all’intricata rete di avvenimenti e personaggi, ma quando il mistero si infittisce, si entra nel vivo della storia e non è facile uscirne.
Storia d’amore, d’esoterismo e magia. Affari di stato di massima segretezza, fraintendimenti e gelosie. Il tutto sapientemente mescolato in un intreccio ben architettato. Tuttavia, le leggende sull’Area 51 e l’affare della biblioteca dei morti sanno un po’ di déjà-vu e talvolta si ha l’impressione di star leggendo la sceneggiatura di un film americano, se non addirittura un’ “americanata”.
Ma l’avventura non finisce qui, l’autore ha pensato anche ad un seguito, il secondo libro è intitolato infatti “Il libro delle anime” ma, francamente, ça suffit.

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