Pineto. Più di venti tartarughe in cura presso il Centro di Recupero e Riabilitazione “Luigi Cagnolaro” del Comune di Pescara e realizzato nell’ambito del Progetto NETCET, hanno accolto ieri le Guide del Cerrano nell’ambito del loro percorso formativo e di approfondimento legato alla cultura del mare e delle specie protette marine. Una sensazione stupenda per tutti, quella di osservare da vicino degli animali così resistenti, sono tra le specie viventi più antiche del pianeta, ed allo stesso tempo così fragili, investite dai motoscafi e intrappolate nelle reti dei pescatori, sono sempre di più gli esemplari che muoiono in mare, spiaggiati o che vengono raccolti feriti dai volontari del Centro Studi Cetacei.
Vincenzo Olivieri, Presidente del Centro Studi Cetacei, con il supporto dei suoi collaboratori, ha affascinato con la sua esposizione tutte le Guide del Cerrano presenti, figura, quella delle Guide che ormai da anni collabora attivamente sul tema grazie alla convenzione esistente tra il CSC e l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Presenti circa 40 guide di cui gran parte inserite nel corso di formazione in svolgimento presso l’Area Marina Protetta che si concluderà nel prossimo mese di Giugno, presenti anche alcune Guide “storiche” dell’Area Marina Protetta ed, infine, la cosa più gradita, ovviamente presenti anche alcune Guide del Cerrano attive anche tra i collaboratori più stretti del Centro di Recupero “Luigi Cagnolaro”.
L’occasione è stata utile per approfondire temi quanto mai attuali, quali il comportamento da assumere in caso di rinvenimento di animali spiaggiati; e si è ripercorsa anche l’esperienza degli eccezionali eventi di spiaggiamenti di Capodogli, Physeter macrocephalus, a Torre Cerrano (Pineto-Silvi, Te) nel 1984 e a Punta Aderci nel 2014; nonché cosa fare per favorire e salvaguardare la riproduzione delle tartarughe lungo le nostre spiagge e, qui, ovviamente è stato attentamente analizzato quanto accaduto nel 2013 a Roseto degli Abruzzi quando un nido di Tartaruga, Caretta caretta, diede la luce a 32 piccoli di cui 30 in ottima salute raggiunsero il mare.
La collaborazione tra Centro Studi Cetacei e Area Marina Protetta è prevista sempre più intensa per il futuro con lo scambio di esperienze, l’avvio di alcuni progetti in comune, il completamento del Museo del Mare a Torre Cerrano e la messa a punto di sistemi di primo soccorso sempre più efficaci per gli animali spiaggiati vivi lungo le nostre coste.