Finalmente c’è una svolta nella prevenzione di malattie invalidanti: è arrivata un’aspirina che potrebbe aiutare a prevenire gravi malattie.
Oggi la medicina riesce a fare dei veri e propri miracoli nella prevenzione e nella cura di molte malattie. Ma come facevano i medici del passato a curare i propri pazienti? Nell’epoca romana molte malattie venivano curate attraverso le piante, dalle quali ricavavano le sostanze per creare i loro medicinali. Infatti, ogni pianta serviva per mitigare gli effetti di una specifica patologia.
Ad esempio, per combattere le congiuntiviti i medici romani adoperavano il decotto di melograno, mentre con lo sterco d’asino bagnato con l’aceto curavano le ferite. Inoltre, gli antichi medici erano riusciti a scoprire la presenza di batteri nelle ferite, perciò per contrastare le infezioni usavano degli antibiotici naturali come i funghi.
L’aspirina che aiuta a prevenire le malattie
Secondo un nuovo studio australiano, potrebbe bastare una piccola pillola quotidiana per allontanare l’insorgenza del diabete. Attualmente, i ricercatori stanno testando questa aspirina per conoscere tutti i suoi effetti. Chiaramente, se i test dovessero essere positivi il mondo della prevenzione di malattie invalidanti verrebbe sicuramente rivoluzionato. Per la precisione, i ricercatori della Monash University di Melbourne, hanno affermato che per diminuire i rischi di sviluppare il temuto diabete di tipo 2, gli anziani potrebbero assumere quotidianamente un’aspirina che contenga acido acetilsalicilico.
Inoltre, i risultati di questa ricerca saranno discussi al congresso organizzato dall’European Association for the Study of Diabetes, che si terrà agli inizi di ottobre. In modo particolare, nei test effettuati sugli esseri umani sono stati coinvolti più di 16.000 persone, con un’età superiore ai 65 anni. Il 50% dei quali ha assunto un’aspirina di 100 mg quotidianamente. Il restante 50% invece ha preso il consueto placebo, cioè una sostanza innocua. Naturalmente, durante i test sull’uomo si cerca di confrontare i risultati ottenuti dal gruppo che ha assunto la vera medicina, con i risultati del gruppo placebo.
Infatti, dopo circa 4 anni di test i ricercatori si sono accorti che il rischio diabete era diminuito del 15%, per tutti coloro che avevano assunto l’aspirina. Tuttavia, oltre ad abbassare il rischio diabete, il medicinale ha abbassato anche i livelli di glicemia durante le ore di digiuno. Secondo i medici, tutti questi benefici potrebbero essere dovuti alle proprietà antinfiammatorie della pillola, anche se è ancora presto per conoscere nel dettaglio tutti gli effetti positivi e negativi del nuovo medicinale.
Ad ogni modo, gli esperti rimangono cautamente soddisfatti, poiché sono stati riscontrati anche degli effetti negativi, come ad esempio l’aumento di probabilità che si verifichi un’emorragia nella parte gastrointestinale.