Allarme rosso dal punto di vista sanitario: paese da lunedì senza medico di base. “Assenza totale di programmazione sanitaria”
Un grido d’allarme, l’ennesimo, che arriva dal cuore dell’Abruzzo. Da lunedì 23 giugno, il Comune di Arsita, piccolo centro teramano dell’alta valle del Fino, si ritroverà ufficialmente senza medico di base. Una situazione che ha scatenato la dura reazione del consigliere regionale Antonio Di Marco, che già da mesi denuncia la grave scopertura sanitaria che sta lasciando oltre 60mila abruzzesi senza un punto di riferimento essenziale.

“Un fatto gravissimo – ha tuonato Di Marco – che denunciamo con forza da mesi insieme alla compagine regionale della Federazione Italiana Medici di Base (FIMMG Abruzzo) e che dimostra ancora una volta la totale assenza di programmazione sanitaria da parte della Regione e della ASL, stavolta quella di Teramo“.
Per far luce su questa emergenza, Di Marco ha richiesto d’urgenza l’audizione in Commissione Sanità del direttore generale della ASL Teramo, Maurizio Di Giosia, oltre che della sindaca di Arsita, Catiuscia Cacciatore. L’obiettivo è ottenere risposte concrete su quale soluzione si intenda adottare per Arsita e per i tanti altri Comuni del cratere che si trovano o presto si troveranno nella stessa, drammatica, condizione.
“La sindaca Cacciatore ha provato a ottenere risposte, ma a oggi l’unica certezza è che il servizio cessa. E nessuna alternativa è stata messa in campo per tempo“, ha aggiunto il consigliere, sottolineando l’inerzia dell’amministrazione regionale.
La punta dell’iceberg: una crisi sanitaria che colpisce le aree interne
Non è la prima volta che si denunciano episodi del genere. “È già accaduto a Elice, a Carpineto della Nora e in altri piccoli centri”, ricorda Di Marco, ma la risposta della Regione è sempre la stessa: “Ammettono la scopertura, annunciano rimedi, ma poi, nessuna risposta, nessuna prevenzione, solo interventi tardivi a danni ormai compiuti“.

Quanto sta accadendo ad Arsita, purtroppo, è solo la punta dell’iceberg di una crisi ben più profonda che sta colpendo il sistema sanitario territoriale. Una crisi che si accanisce in modo feroce soprattutto sulle aree interne, le più fragili e isolate, come recentemente è tornata a denunciare la categoria attraverso la FIMMG Abruzzo. In queste zone, infatti, il medico di base non è un servizio qualunque: è l’unico presidio sanitario stabile, un punto di riferimento vitale per cittadini spesso anziani o senza mezzi di trasporto, che si vedono privati di un diritto fondamentale.
Il caso sarà oggetto di un approfondimento urgente in Commissione Sanità del Consiglio regionale. “Abbiamo chiesto la convocazione immediata del direttore generale della ASL di Teramo perché da lui pretendiamo risposte rapide, concrete e non rinvii burocratici“, ha concluso Di Marco, promettendo battaglia su un tema così delicato.
“Su questo tema continuerò a battermi in ogni sede: la salute è un diritto, non una concessione temporanea. È ora che la Regione si assuma le proprie responsabilità e garantisca continuità e dignità ai servizi essenziali in tutti i territori, nessuno escluso“. La battaglia per il diritto alla salute nelle aree interne dell’Abruzzo continua.