Atri. Per un pelo, e grazie a tanta crema di nocciole, la Riserva dei Calanchi di Atri ha documentato la presenza nell’area protetta di una specie, il Moscardino (Muscardinus Avellanarius), un piccolo mammifero della famiglia dei ghiri tutelato a
livello comunitario.
La sua presenza è stata accertata nell’ambito di una ricerca condotta nella Riserva dalla faunista Alessia Ferretti, che si è avvalsa di un particolare metodo d’indagine indiretta, non invasiva per gli animali: 37 trappole, denominate hair-tubes, sono state collocate in vari punti all’interno dell’area protetta.
Esse consistono in tubi di plastica di 20 cm di lunghezza e 4 di diametro al cui interno sono state applicate strisce di biadesivo, volte a catturare il pelo al passaggio dell’animale, attirato dal suo cibo preferito: la crema di nocciole (senza zucchero)! Il pelo è stato poi analizzato nella sua struttura cellulare al microscopio ed ha permesso di rilevare l’effettiva presenza del mammifero in Oasi.
Il moscardino è uno tra i più piccoli mammiferi presenti in Italia e il più piccolo appartenente alla famiglia dei Gliridi, inserito tra le specie tutelate dalla Direttiva Habitat.
È un roditore che vive quasi esclusivamente in zone boschive, dove sfrutta le lunghe dita prensili per spostarsi ed arrampicarsi tra i rami degli alberi e degli arbusti, evitando così, il contatto con il suolo. Le sue dimensioni sono assai ridotte (circa 10 cm), la sua pelliccia è arancione e ha una folta coda e grandi occhi neri che lo rendono oltre che inconfondibile, anche simpatico e tenero.
Nella notte si muove alla ricerca di cibo per poi tornare al nido prima dell’alba e dormire di giorno. Durante i mesi primaverili ed estivi, maschio e femmina restano insieme solo per la fase di accoppiamento, separandosi dopo qualche giorno. La gestazione dura tre settimane circa e si conclude con la nascita di 4-5 piccoli, nudi e ciechi.