Più del 55 per cento delle anatre della specie germano reale che erano all’interno dell’oasi della foce del fiume Tordino non c’è più. Sono finite sotto i colpi dei cacciatori appostati dal primo ottobre, ovvero da quando si è riaperta la caccia, oltre il ponte della statale 16, verso l’interno.
Erano circa 120 le anatre a cui ogni giorno gli anziani del posto e gli esponenti dell’Associazione Amici del Parco Annunziata di Giulianova portano da mangiare, soprattutto granoturco.
Oggi ne sono rimaste una quarantina. I cacciatori, nonostante l’appello degli ambientalisti e dei naturalisti, hanno puntato ugualmente le loro doppiette contro i pennuti, riducendo sensibilmente il numero degli animali. Non erano bastati dunque i furti delle uova dai nidi, durante le cove l’estate scorsa, a ridurre il numero dei germani reali. Ora anche i cacciatori.
Le iniziative adottate nelle settimane passate dai naturalisti sono servite a poco. E neppure l’appello fatto dall’assessore all’ambiente di Giulianova Fabio Ruffini è stato raccolto. Aveva invitato i cacciatori a non puntare le loro doppiette verso questi pennuti.
Alla Regione e alla Provincia lo stesso assessore Ruffini ha chiesto di estendere il divieto di caccia di altri due chilometri verso l’interno, lungo gli argini del fiume Tordino. Questo per garantire una fascia di protezione verso tutta quella fauna che da circa 4 anni sta ripopolando l’ultimo tratto della foce.
Il provvedimento però non è stato ancora adottato nonostante le ripetute sollecitazioni che sono arrivate non solo dal Comune di Giulianova, che ha chiesto aiuto anche a Roseto per ottenere l’estensione dell’area di divieto di caccia, ma anche dalla stessa Associazione Amici del Parco Annunziata.