La piena dei giorni scorsi del fiume Tordino oltre ad aver scaricato in mare tonnellate di rifiuti organici, canne, piante, alberi, che le correnti marine hanno poi riversato su un tratto di oltre 2 chilometri della spiaggia di Giulianova, ha riproposto ancora una volta il problema legato alla deviazione della foce che piega di oltre 45 gradi nel territorio giuliese.
Oggi sono evidenti gli effetti dell’ultima piena. Il Tordino ha trasportato anche un volume impressionante di sedimenti creando un nuovo cordolo attorno al delta. Una sorta di tappo che costringe il fiume a defluire in un canale ristretto, di appena un paio di metri, direttamente sul versante nord, quindi in territorio comunale di Giulianova.
Una situazione che rappresenta un problema per il territorio giuliese perché ad ogni piena il litorale, nel tratto che va dal molo sud del porto sino al camping Tam Tam verrà ogni volta invaso dai rifiuti. Il sindaco Francesco Mastromauro ha più volte sollecitato la Regione per un intervento di riallineamento del delta del Tordino, con consolidamento degli argini nei punti più critici, nell’ambito di un programma varato dalla stessa Regione contro il rischio di dissesto geologico.
Lavori che per la verità avrebbero già dovuto essere realizzati, la primavera scorsa. Perché fu proprio il Governatore Luciano D’Alfonso a confermare il finanziamento di oltre un milione di euro per gli interventi sul fiume Tordino. Lavori che prevedevano il riallineamento del delta del fiume rispetto all’asse dell’alveo. Ma un altro inverno è alle porte.
Il rischio di nuove piene è sempre concreto visto che ormai sempre più spesso i temporali si trasformano in vere e proprie bombe d’acqua che in poco tempo scaricano una quantità impressionante di pioggia rigonfiando i fiumi.
Intanto, c’è chi a proprie spese ha iniziato gli interventi di pulizia dell’arenile dinanzi alla propria concessione, sperando che le mareggiate non rendano vano il lavoro che si sta portando avanti in questi giorni.