Giulianova. “Dopo la soddisfazione di aver potuto far varcare ad un cane le porte dell’ospedale dell’Aquila, stavolta ci spostiamo sulla costa, nella città di Giulianova. E’ per l’esattezza nella famosa struttura della Piccola Opera Charitas, oggetto di tante polemiche e ultimamente anche dell’intervento del Governatore D’Alfonso, che si svolgerà il prossimo progetto di Pet-Therapy”.
Lo ha dichiarato la veterinaria Giusy Branella, presidente dell’associaizone Unica Beach, che ha precisato: “è ancora dall’Aquila però, che parte l’iniziativa e dal Consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci, adesso, più che mai in prima linea. Su proposta del Consigliere infatti, è stato presentato un progetto di cinque settimane, in cui verranno coinvolti gli ospiti della struttura, già convenzionata con l’Università dell’Aquila, per permettere ad una studentessa aquilana di preparare una tesi sull’importanza e i benefici apportati dagli animali durante la riabilitazione dei pazienti neurologici. Accolto con entusiasmo dalla direttrice sanitaria della Piccola Opera Charitas, la dottoressa Pompili, che ha espresso il proprio parere favorevole, il percorso di cinque settimane con il supporto delle ‘dottoresse a 4 zampe’, darà la possibilità ad una studentessa, laureanda in fisioterapia, di realizzare il proprio sogno: dimostrare quanto siano importanti gli animali per il benessere psico fisico dei pazienti neurologici”.
“Dopo tante porte chiuse, siete riusciti a compiere un miracolo”, queste le parole con cui la studentessa aquilana, ha accolto la notizia dell’autorizzazione a seguire, coadiuvata dal personale della Piccola Opera, le sedute di riabilitazione.
Il progetto è a costo zero per la struttura perché autofinanziato con la raccolta fondi promossa insieme al Consigliere Regionale Pietrucci.
“Si rafforza così l’unione tra l’entroterra abruzzese e la costa, ma soprattutto si gettano le basi di apertura della Regione nei confronti degli Interventi Assistiti dagli Animali. Se la Regione Abruzzo recepirà le Linee Guida in materia infatti, potrà garantire la qualità e le caratteristiche di questa nuova co-terapia, e tutelare il benessere dei pazienti e degli animali coinvolti nei progetti, ponendosi all’avanguardia anche su territorio nazionale. Le premesse perché ciò avvenga ci sono tutte. Non ci resta che riuscire a portare la pet-therapy anche al mare con il progetto Unica Beach!”