Nel weekend migliaia di formiche invadono la spiaggia di Tortoreto e Giulianova. Gli insetti, per la maggior parte morti, caratterizzavano il primo tratto dell’arenile con un manto scuro e anche l’acqua era, a tratti, ricoperta da centinaia di formiche, con grande gioia dei piccoli pesci, particolarmente numerosi forse grazie al fenomeno, che banchettavano con gli insetti.
Sconcerto da parte dei numerosi turisti ma il fenomeno è naturale, infatti le formiche alate (Myrmica scabrinodis) non sono altro che formiche “normali” le quali, in un particolare momento dell’anno, tra la primavera e l’autunno, “sciamano” fuori dai formicai per formare nuove colonie.
Durante il volo le femmine si accoppiano con molti maschi e continuano a volare per un paio di chilometri (portate dal vento possono raggiungere distanze di molti chilometri) si posano a terra, cercano un buco nel terreno, si staccano la ali, da cui traggono grande nutrimento proteico, depongono le uova e non usciranno più per tutta la vita, che dura da cinque a vent’anni. Appena le prime operaie usciranno dal nido procureranno il cibo per la regina.
I maschi, invece, esaurito il compito riproduttivo, muoiono e i loro corpo ricoprono i luoghi (in questo caso la spiaggia) dove il vento li ha portati, costituendo un ottimo nutrimento per uccelli, piccoli invertebrati e, nel caso cadano in mare o nei corsi d’acqua, pesci.
E’, quindi, un fenomeno passeggero legato ai ritmi naturali, ritmi che l’uomo, spesso, purtroppo, dimentica o ignora.