Sono cinque gli autolavaggi che sono stati multati per aver preso dell’acqua abusiva dai pozzi, dovranno pagare migliaia di euro
Una serie di controlli hanno portato alla luce un’attività illegale all’interno della Regione Abruzzo. In particolar modo nel territorio di Pescara le forze dell’ordine hanno indagato per quanto concerne eventuali prelievi abusivi di acqua da parte degli esercizi commerciali. In sintesi significa appropriarsi illecitamente di risorse d’acqua terze.

Un reato che viene catalogato come furto e che in passato è già salito in cima alle pagine di cronaca. La scorsa estate, per esempio, un agricoltore di 43 anni originario di Bereguardo, in provincia di Pavia, è stato denunciato dai Carabinieri forestali per furto di acqua. Stando all’accusa avrebbe alzato le paratie di un canale, cioè gli sbarramenti che regolano l’afflusso e la distribuzione dell’acqua, per irrigare i suoi campi.
A tal riguardo nel 2022, i Carabinieri forestali hanno segnalato un aumento dei furti di acqua. Questo si sarebbe sviluppato soprattutto nel Nord dell’Italia. Una aumento che sarebbe dovuto alla forte siccità di quelle aree, la quale avrebbe costretto molti agricoltori a fare una vera e propria selezione delle coltivazioni da irrigare.
In particolare nelle regioni del Nord dove la siccità ha costretto moltissimi agricoltori a scegliere quali coltivazioni irrigare e quali no, causando cos’ delle conseguenze sui raccolti, sui guadagni delle aziende agricole e sulle loro capacità di investimento.
Le multe
L’ultima inchiesta in tal senso risale a qualche giorno fa in Abruzzo. A Pescara i carabinieri forestali, nell’ambito di una convenzione stipulata con la Regione Abruzzo, hanno effettuato cinquanta controlli su eventuali prelievi abusivi di acqua da parte degli esercizi commerciali.

Una ricerca che ha portato a emettere addirittura cinque sanzioni amministrative ad altrettante attività di autolavaggio nel Comune di Pescara. Queste attività in assenza di provvedimenti autorizzativi, andavano a prelevare da alcuni pozzi acqua pubblica che si trovavano sotto il suolo, aiutandosi per mezzo di alcune pompe a immersione.
Le multe che verranno emesse saranno variabili. La somma, infatti, potrebbe passare da un minimo di 8000 euro a un massimo di 50.000. Queste multe verranno trasmesse all’autorità di competenza e quindi il servizio gestione Demanio Idrico e Fluviale della Regione Abruzzo, che avrà il compito di determinare il finale dell’importo delle multe.
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Sono previste novità anche nelle prossime settimane. Ad aprile, infatti, i militari del gruppo di Pescara e il nucleo subacquei carabinieri saranno impegnati in un’ispezione lungo i fiumi per verificare se ci sono prelievi illeciti dai corsi d’acqua, deviazioni degli alvei e presenza di scarichi abusivi da parte delle attività commerciali.