Pescara, scoperta la truffa del Superbonus: scattano le manette

Ennesima vicenda poco chiara per una truffa emersa nella città abruzzese ai danni dello Stato che ha portato alcune persone a finire sotto processo

Una truffa relativa al Superbonus 110% è stata scoperta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Pescara, al termine di lunghe e complesse indagini finalizzate a contrastare le indebite percezioni di erogazioni pubbliche. Alcuni lavori di ristrutturazione, previsti per alcuni edifici nella città abruzzese, non sono stati mai eseguiti anche se gli incartamenti prodotti affermavano il contrario in modo da incassare i soldi erogati dal finanziamento previsto dal governo.

Superbonus 110%
Pescara, scoperta la truffa del Superbonus: scattano le manette – Abruzzocityrumors.it

Introdotto con il cosiddetto Decreto Rilancio nel 2020, il Superbonus 110% ha permesso di realizzare interventi edilizi per il miglioramento energetico degli edifici già esistenti (Ecobonus) e per la messa in sicurezza dal rischio sismico (Sismabonus) ottenendo uno sconto fiscale del 110%. Grazie a questo incentivo i beneficiari che eseguivano i lavori di ristrutturazione potevano contare, fino al 31 dicembre 2023, appunto su una detrazione totale delle spese sostenute per gli interventi.

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Un bonus molto controverso

Fu una di quelle misure post Covid finalizzate al rilancio dell’economia nel nostro Paese, rimasto al palo dopo le restrizioni totali e il fermo di tutte le attività dovute alla pandemia. Il Superbonus 110% era proprio una di quelle misure di incentivazione edilizia, dell’allora governo Conte bis, che consisteva in una serie di meccanismi d’agevolazione, detrazioni e rimborsi per interventi di natura edilizia, con l’obiettivo di ammodernare costruzioni e infrastrutture migliorandone l’efficienza energetica e al contempo mirava a stimolare e risollevare il settore edile in crisi a causa della pandemia di COVID-19.

False fatturazioni
Un bonus molto controverso – Abruzzocityrumors.it

Una misura sulla carta molto utile non soltanto per rimettere in moto alcuni settori dell’economia, ma che allo stesso tempo sarebbe dovuta servire per adeguare la maggioranza delle abitazioni italiane non in regola con le nuove disposizioni europee in materia di risparmio energetico. Una misura però che si è subito andata a scontrare con alcune difficoltà pratiche, tra regole poco chiare e aziende che avrebbero dovuto certificare e garantire la reale effettuazione dei lavori. Oltre che stimolare una certa pratica illecita per garantirsi comunque quella pioggia di finanziamenti messi a disposizione dal Governo.

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Arrestati a Pescara per false fatture di lavori mai eseguiti

Esattamente quello che è successo in questi giorni a Pescara, in Abruzzo, dove la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per un giro da due milioni di euro per false fatturazioni ed evasione fiscale a carico di cinque persone, tre fisiche e due giuridiche, che rischiano di finire in carcere dopo un regolare processo. In pratica secondo la ricostruzione degli inquirenti, due società, gestite dalle tre persone, due di origini pescaresi e l’altra del Chietino, avrebbero accertato come eseguiti dei lavori di ristrutturazione mai eseguiti, accedendo quindi al relativo finanziamento previsto dal governo, in pratica ingannando sia l’Agenzia delle Entrate sia l’Enea, il Dipartimento per l’efficienza energetica, oltre che ovviamente il ministero delle Finanze.

Pescara
Arrestati a Pescara per false fatture di lavori mai eseguiti – Abruzzocityrumors.it

In pratica i tre indagati, “con raggiri e artifici consistiti nel certificare, mediante fatture, asseverazioni e visti di conformità falsi, attestavano l’avvenuta esecuzione di lavori di miglioramento energetico e di adeguamento antisismico, nell’ambito dei finanziamenti disciplinati dal cosiddetto sismabonus e superbonus110%, non veritiere poiché indicavano lavori in realtà non eseguiti”. Questo il dispositivo emesso dal pm Fabiana Rapino che ha condotto le indagini che ora dovranno essere ratificate dal giudice per l’udienza preliminare.

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