Il caso baby gang a L’Aquila: non si dia colpa a chi non ce l’ha

Le baby gang continuano a imperversare a L’Aquila e in città si parla della responsabilità di una situazione che per alcuni è fuori controllo.

Interviene sul tema la presidente del comitato Cittadini per il centro storico, Claudia Aloisio, secondo cui la colpa di un simile scenario è del Comune, e non certo delle case famiglia. Un grido di protesta dopo i casi degli ultimi giorni, che ancora fanno discutere i cittadini aquilani soprattutto dopo l’episodio del furgone dei panini assalito nella notte di Halloween all’esterno della discoteca Be One/Bambola da alcuni giovani aquilani, che sono poi stati minacciati dal titolare dell’esercizio con un coltello, e l’altro episodio di sabato in centro storico, con il 24enne egiziano arrestato per aver aggredito i carabinieri durante un controllo.

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Gli episodi di violenza a L’Aquila sono in crescita – abruzzo.cityrumors.it

I due episodi di cui sopra sono però solamente gli ultimi di una lunga serie di eventi che prosegue oramai da diversi mesi, con la politica cittadina che sembra intenta a diversi sulla qualità delle misure adottate e su quelle ancora da adottare, come il già annunciato potenziamento del sistema di videosorveglianza cittadino, o ancora l’allargamento delle zone di daspo urbano, l’ampliamento dell’organico e dell’orario di servizio della Polizia municipale, e infine il protocollo “Mille occhi sulla città”.

Di chi è la colpa?

È poi in questo scenario c he si valorizzano alcune dichiarazioni piuttosto accese, con Aloisio che sottolineare come gli ultimi casi di violenza dimostrano ancora una volta, come se ve ne fosse bisogno, “quanto l’accanimento sulle case famiglia e sui soggetti più vulnerabili sia puramente strumentale da parte di questa amministrazione”.

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La colpa di questa escalation è davvero del Comune? – abruzzo.cityrumors.it

Aloisio ricorda infatti come nel primo caso i protagonisti della vicenda fossero italiani e come nel secondo comunque non si trattasse di un minore non accompagnato. La presidente torna poi sulle multe sotto i portici di San Bernardino, sottolineando che “le sanzioni elevate a carico dei minori stranieri non accompagnati, colpevoli di essersi seduti sui finestroni dei portici, sono nient’altro che la conferma di quanto questa giunta abbia bisogno di individuare un bersaglio facile da colpire, così da spostare l’attenzione rispetto alla sua stessa cecità amministrativa”.

Ma allora di chi è la colpa? Per la presidente l’aumento degli episodi di violenza è direttamente proporzionale all’aumento del numero di locali, bar e pub, che il centro storico dell’Aquila è capace di offrire, limitandosi però esclusivamente a quel tipo di offerta.

È ovvio che se questa amministrazione continuerà ad offrire solo luoghi di mescita alcolica come unici punti di aggregazione per i giovani di questa città, gli episodi di violenza non potranno che aumentare, con buona pace di tutti gli strumenti repressivi messi in campo dal Comune, che adesso corre ai ripari cercando di curare i sintomi di una malattia a cui esso stesso ha contribuito e che contribuisce ad alimentare” – conclude la presidente.

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