Questa mattina il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha incontrato il procuratore della Repubblica presso il tribunale dell’Aquila, Michele Renzo. Al centro del colloquio gli sviluppi dell’inchiesta sull’attacco hacker che ha colpito l’Asl 1.
Le indagini proseguono in un clima di piena e totale collaborazione, con il coinvolgimento delle massime istituzioni locali e nazionali deputate allo scopo.
E’ stata ribadita l’opportunità di mantenere la linea del riserbo sui contenuti tecnici dell’attacco e delle relative indagini, nonché sull’attività di ripristino in corso da parte dell’azienda sanitaria, che continuerà a fornire quotidiani aggiornamenti per dare le informazioni di servizio utili all’utenza.
Come già sottolineato dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, la procura torna ad avvisare che l’accesso, la consultazione, la diffusione e la pubblicazione di dati sensibili illegalmente diffusi sulla rete integra a sua volta fattispecie di reato penalmente perseguibili.
Nel frattempo, il segretario provinciale FIALS L’Aquila, Simone Tempesta, ed il responsabile sanità FIALS, Salvatore Placidi, hanno condannato “il vile attacco al sistema informatico della ASL1 Abruzzo. Gli ignobili aggressori hanno messo a repentaglio la salute dell’intera cittadinanza. Persone bisognose di cure, anche in condizioni gravi, hanno dovuto subire notevoli disagi a causa di un vero e proprio tentativo di estorsione ai danni dell’intera collettività. Cosa veramente indegna effettuata su un territorio che dal 2009 lotta per riprendersi da continue catastrofi e per mantenere servizi sanitari adeguati. Va messo in risalto che questi individui hanno aggredito persone malate ed un sistema sanitario che sta lentamente cercando di riprendersi dai 2 anni più difficili dell’ultimo secolo. Il vero encomio va a tutto il personale dipendente della ASL che ha saputo dare una risposta pronta ed adeguata riducendo sensibilmente i disagi per la popolazione. Tutti i lavoratori con spirito di sacrificio ed abnegazione hanno dimostrato anche questa volta come nella circostanza del terremoto e durante la pandemia di essere la vera struttura portante dello Stato. Grazie va detto a tutti gli addetti che si sono trovati ad operare in una vera e propria preistoria digitale ricorrendo a sistemi che erano stati abbandonati o trovando sistemi alternativi ed efficienti dettati anche dall’ingegno come quello di stampare ugualmente le etichette adesive con i dati dei pazienti riducendo il rischio di errore dovuto alle continue trascrizioni dei dati”.
E ancora: “Vanno ringraziati i dipendenti che sono rimasti in servizio più del dovuto, togliendo tempo alle loro famiglie ed ai loro figli, per fronteggiare l’aumento del carico di lavoro, basti pensare alla difficoltà di raccolta dati ed alla trasmissione di essi alle varie diagnostiche e servizi. La cosa più importante in questo momento è risolvere il problema e riportare le condizioni di lavoro alla normalità. Il personale, che ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di andare avanti nonostante tutto, chiede rassicurazioni sulla privacy dei dati personali e che riprenda al più presto il confronto tra le OO.SS. e l’Azienda sulle questioni relative alla corretta applicazione del nuovo CCNL e alle rivendicazioni rimaste in sospeso”.