Pescara, caccia al killer di Albi: analisi sugli smartphone sequestrati

Pescara. E’ stato conferito oggi l’incarico al consulente tecnico della Procura di Pescara nominato con l’obiettivo di eseguire accertamenti sui telefoni cellulari trovati nell’ambito delle perquisizioni relative all’agguato che si è consumato la sera di lunedì primo agosto al Bar del Parco di Pescara ai danni di Walter Albi e Luca Cavallito.

Gli accertamenti tecnici non ripetibili, in particolare, riguardano 15 dispositivi riconducibili a Cavallito. Il consulente tecnico incaricato dal pm Andrea Di Giovanni, titolare del fascicolo contro ignoti, dovrà occuparsi di estrarre copia forense del contenuto degli smartphone.

Considerata la complessità del caso, l’attività odierna è finalizzata a ricostruire gli affari e le relazioni tra i due e, più in generale, il contesto in cui è maturato il delitto. Gli inquirenti, peraltro, hanno in mano anche due smartphone trovati sul luogo dell’agguato: uno recuperato a terra, presumibilmente di Albi, e l’altro recuperato nello zaino di Cavallito.

Il killer è invece riuscito a portare via il telefono che il 49enne aveva in mano prima di essere colpito. Al vaglio degli investigatori anche computer e tablet trovati durante le perquisizioni.

Tutto porta a pensare che i due, il giorno dell’agguato, stessero aspettando qualcuno: un elemento confermato non solo dal loro atteggiamento, ma anche dal fatto che fossero seduti dallo stesso lato del tavolo e che avessero ordinato pizzette in quantità. L’autore dell’agguato sapeva che avrebbe trovato i due in quel bar e, quindi, diventa fondamentale capire con chi il 66enne e il 49enne avessero appuntamento. Dagli accertamenti è emerso che, prima del fatto, i due erano insieme da un paio di ore.

Sempre in giornata gli inquirenti ascolteranno nuovamente i familiari di Cavallito, per ottenere nuove informazioni e chiarimenti. Le condizioni cliniche del 49enne, tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione, sono definite stabili. Il ferito è sorvegliato h24 dalle forze dell’ordine. Di fatto il reparto è blindato, soprattutto dopo l’episodio dell’uomo che la scorsa settimana si è presentato in ospedale per chiedere con insistenza informazioni circa lo stato di salute del 49enne.

L’agguato si è consumato pochi minuti prima delle 20 di lunedì primo agosto, quando i due erano nel dehor di Bar del Parco. In azione un uomo con giacca nera e volto coperto da casco integrale che ha prima sparato dei colpi dall’esterno del locale, attraverso la siepe, e poi è entrato per finire il lavoro, mirando al volto.

Albi, raggiunto da quattro colpi, è morto sul colpo; Cavallito, invece, è arrivato in condizioni disperate in ospedale, ma si è salvato anche grazie ai diversi interventi chirurgici cui è stato sottoposto. Venerdì l’autopsia eseguita sul corpo di Albi ha confermato i quattro colpi, di cui due letali a cranio e torace. Si attende ora la riconsegna della salma ai familiari, che non è ancora avvenuta. Intanto, le indagini vanno avanti senza sosta.

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