I vini abruzzesi sono una vera eccellenza italiana visto che garantiscono alta qualità e il massimo del sapore.
Scopriamo quali sono i migliori e dove poterli acquistare per poter godere delle loro virtù. Il vino in Italia è considerato più di una bevanda, ma è una vera e propria tradizione.
Come per altri in Europa, questo viene venduto in diversi paesi in giro per il mondo. Nel 2022 l’Abruzzo ha superato il record precedente per l’esportazione, superando l’incredibile cifra di 220 milioni di euro di fatturato con una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Nei prossimi anni sono numeri destinati inevitabilmente destinati a salire anche grazie a nuove produzioni e tendenze moderne.
Va specificato che il territorio coltivato a uva in Abruzzo si concentra per lo più, circa il 58%, nelle zone collinari del litorale, dietro troviamo quelle collinari interne (38%) e su quello montuoso (4%). Il grande vantaggio regalato dall’area litorale è quella di essere riparata dall’aria umida da protezione di giganti come il Gran Sasso, la Maiella e i Monti della Laga. Il terreno asciutto ben si abbina a un clima favorevole alla coltivazione di uva anche pregiata, un prodotto eccezionale regalato dalla nostra terra.
Vini abruzzesi, una vera eccellenza in Italia
I vini abruzzesi rappresentano dunque una vera e propria eccellenza italiana. I vitigni sono per lo più autoctoni e il più famoso è sicuramente Montepulciano che regala una bacca nera con grappoli di media ampiezza e resistenza ai parassiti. Tra i posti dove sorge prevalentemente c’è l’area collinare di Teramo che offre un terreno adatto. Questo regala un vino dunque molto famoso in tutta Italia.
Non vanno dimenticati però anche il vitigno Passerina e quello di Trebbiano che ci regalano altri due vini di assoluto livello, corposi e ben strutturati sotto ogni punto di vista. Nella zona del Gran Sasso inoltre viene coltivato il vitigno Montonico che regala un grappolo particolare, dalla fora allungata e decisamente compatto. Le sue origini sono però difficilmente collocabili come autoctoni.
Passando al territorio di Chieti troviamo un’esclusiva assoluta e cioè quello della bacca bianca del Cococciola che ha una straordinaria adattabilità sia a quello che è il terreno che al clima anche avverso. Spesso viene usata in assemblaggio con altri tipi di uva, ma ora si lavora in purezza regalando dei risultati molto interessanti.
Infine non scordiamo il Pecorino, vitigno a bacca bianca, in realtà autoctono delle Marche che si trova anche in Abruzzo dove sfrutta condizioni adatte in ognisenso.