Uno studio di Circana che verrà presentato a Vinitaly stila una classifica dei vini più venduti nella grande distribuzione dell’Abruzzo. Ai primi posti ci sono vini abruzzesi, ma non mancano delle sorprese.
La società di ricerche Circana ha condotto uno studio sulla grande distribuzione di vini nel territorio abruzzese, i cui dati verranno poi presentati a Vinitaly, la fiera che quest’anno andrà in scena dal 14 al 17 aprile. Nei primi cinque posti della classifica ci sono vini abruzzesi, ma non mancano le sorprese.
Sugli scaffali, anche in Abruzzo, si conferma scelta gradita a tavola il Prosecco che non è certamente un vino originario dell’Abruzzo, tuttavia questo non gli ha impedito di essere tra le prime scelte degli acquirenti anche in una regione che possiede un gran numero di eccellenze enologiche.
I vini più venduti in Abruzzo
La società Circana ha condotto lo studio registrando i dati provenienti da supermercati, ipermercati, discount e libero servizio piccolo. Nei primi cinque posti della classifica dei vini più venduti in Abruzzo spiccano ovviamente prodotti locali, ma non solo, con il Prosecco che si insinua come scelta universalmente riconosciuta come la più adatta a tutte le occasioni.
I primi due vini più venduti in Abruzzo sono il Montepulciano e il Cerasuolo, seguiti dal Pecorino che viene prodotto anche nelle Marche, dal Trebbiano – prodotto anche in Emilia Romagna – e, come accennato, dal Prosecco. A livello nazionale, quest’ultimo domina superando in molte circostanze i vini e gli spumanti locali.
Il Montepulciano ha fatto registrare una forte crescita anche a livello nazionale, infatti nel 2023 le vendite sono aumentate del 4% con più di 13 milioni di litri venduti, ponendosi quarto nella classifica dei vini più venduti in Italia. Questi dati sono significativi se si considera che il 2023 è stato un anno non facile per la grande distribuzione organizzata.
Il dato complessivo ci dice che a livello nazionale c’è stata una flessione che ha portato a un -3,3% a volume rospetto all’anno precedente (con un +2,5% a valore). I vini in bottiglia a denominazione d’origine sono andati meglio scendendo solo del 2,8%, mentre gli spumanti calano dell’1,1%. Le bollicine hanno sempre il loro fascino, ma hanno risentito anche loro dell’inflazione.
Virginio Romano, business insight director di Circana, ha commentato la situazione: “Le strategie per una ripresa dipenderanno dalla scelta di Cantine e distribuzione se preservare i margini oppure recuperare i volumi. Nel primo caso c’è il rischio di una chiusura d’anno non brillante; nel secondo, una maggiore promozionalità potrebbe favorire un recupero dei volumi“.