Un ragazzo aveva deciso di togliersi la vita gettandosi dal Ponte del Mare di Pescara. Per sua fortuna da lì passava un eroe
Una passeggiata come tante sul suggestivo Ponte del Mare di Pescara si è trasformata in un momento di alta tensione. Una situazione molto complicata, che per fortuna ha trovato anche un eroico intervento. Manuel Carbone, un militare in forza alla guardia costiera locale, si trovava a percorrere l’area pedonale della struttura simbolo della città adriatica.

Si stava godendo presumibilmente la brezza marina e la vista panoramica, quando improvvisamente la sua attenzione è stata catturata da qualcosa di anomalo. Una scena che ha immediatamente fatto scattare l’allarme. Proprio nel punto più elevato del ponte, una figura giovanile era seduta pericolosamente sul parapetto delimitativo di protezione.
L’occhio esperto del militare, abituato a riconoscere situazioni di pericolo, ha colto immediatamente la gravità della situazione. Il ragazzo, immobile e con lo sguardo perso nel vuoto sottostante, manifestava inequivocabili segnali di profondo disagio. Come se stesse per prendere una decisione definitiva. Il suo busto, pericolosamente inclinato oltre la barriera, oscillava leggermente. Si stava preparando per il gesto estremo.
A quel punto, senza esitare un istante, Manuel Carbone ha agito con prontezza e coraggio. Intuendo la disperazione del giovane, si è avvicinato con cautela, cercando di non allarmarlo ulteriormente. Con un riflesso fulmineo, nel momento più critico, è riuscito ad afferrare saldamente il ragazzo per la giacca e i pantaloni, bloccando il suo potenziale tentativo di suicidio.
L’angelo custode che ha salvato la vita del ragazzo
È così iniziata una nuova fase, quella dell’opera di convincimento. Con parole calme e rassicuranti, il militare della guardia costiera è riuscito a stabilire un contatto umano con il giovane. Ha cercato di comprendere le ragioni del suo gesto disperato, ha provato a infondergli un barlume di speranza.

Dopo alcuni minuti di intensa negoziazione emotiva, Carbone è finalmente riuscito nell’impresa. Ha persuaso il ragazzo a desistere dal suo intento e a scendere dal pericoloso parapetto. L’intervento provvidenziale del militare ha evitato così una sicura tragedia.
Restituendo una nuova possibilità a chi aveva deciso di farla finita. Un atto di eroismo, quello compiuto da Manuel Carbone, avvenuto mentre era al di fuori del suo orario di servizio.
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Anche il direttore marittimo di Pescara, l’ammiraglio Enrico Giovannone, ha espresso il suo apprezzamento: “La salvaguardia della vita umana – le parole riportate da Il Centro – in generale, ed in mare in particolare, è uno dei compiti più nobili affidati al corpo delle capitanerie di porto, che contraddistingue e caratterizza, anche fuori dal servizio, le donne e gli uomini della guardia costiera”.