Assergi. È finalmente tutto pronto per la prima modellazione tridimensionale, ad altissima risoluzione, delle principali vette del massiccio del Gran Sasso.
L’autorizzazione all’Università dell’Aquila arriva dal Parco Nazionale “Gran Sasso – Monti della Laga” per un progetto, il 3D HRM SUMMIT, siglato dal gruppo di ricerca del Laboratorio interdipartimentale giSapr, coordinato dal professor Bernardino Romano, e che vede la partecipazione attiva del Dottor Francesco Zullo, il Dott. Alessandro Marucci, la Dott.ssa Serena Ciabò e l’Ingegner Lorena Fiorini, ricercatori anch’essi del DICEAA, il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale dell’ateneo aquilano diretto dal Professor Angelo Luongo.
Al Laboratorio giSapr afferiscono anche il DISIM – Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell’Informazione e Matematica-, il MESVA – Dipartimento Di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente (sezione Scienze Ambientali) e il DSU – Dip. Di Scienze Umane. Modellazione e rendering ad altissima risoluzione delle aree sommitali all’interno del territorio del parco, analisi e diagnosi territoriali e ambientali per indagini naturalistiche, verifiche delle modificazioni, controllo post disaster e vigilanza attiva: sono questi gli obiettivi della sperimentazione scientifica, sintetizzata dall’acronimo HRM – High resolution model – e basata sull’utilizzo di piattaforme integrate GIS – APR, ovvero dei Sistemi Informativi Geografici – GIS appunto – integrati con i Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto – SAPR -, comunemente conosciuti come droni. L’ambizioso progetto, fortemente voluto dal prof. Romano e dalla sua équipe di giovani ricercatori, grazie anche alla collaborazione tecnica di Fernando di Fabrizio (Coop. Cogecstre), si appresta a produrre le modellazioni delle vette principali del massiccio.
Corno Grande, Corno Piccolo, Pizzo Cefalone, Monte Camicia, Monte Corvo, Monte Prena e Monte San Franco saranno i primi obiettivi del SUMMIT, le cui parole chiave sono “low cost”, “open source” e “interoperability”, grazie soprattutto all’utilizzo di droni di piccole dimensioni, molto silenziosi e dai costi ridottissimi, e di numerosi software GIS di libera e gratuita distribuzione sul Web, sufficienti a garantire una completa interoperabilità delle informazioni.
Con voli automatizzati direttamente dalle vette, è inoltre possibile acquisire in pochi minuti set di dati geografici atti a restituire dettagli morfologici e vegetazionali, insieme anche a modelli digitali tridimensionali. La grande novità, oltre alla qualità eccellente del dato in termini di risoluzione, è nella frequenza teoricamente illimitata con la quale è possibile effettuare le operazioni di monitoraggio. Infatti è noto come tali sistemi siano ormai fondamentali per l’analisi scientifica in campo ambientale e non solo. Il progetto SUMMIT è inoltre riconducibile al concetto di “fast monitoring”, letteralmente monitoraggio veloce, una procedura anch’essa in via di sperimentazione che prevede operazioni di controllo e restituzione, realizzati e trasmessi in tempo reale, entro i quali è possibile avere una descrizione analitica del fenomeno indagato. Tutte le caratteristiche delle attrezzature e delle procedure utilizzate costituiscono già da tempo argomenti di lezione ed esercitazione per gli studenti dei corsi di Ingegneria Civile Ambientale, Edile-Architettura, Biologia ambientale e Gestione degli Ecosistemi, oltre che di attività formative integrative per il personale dell’Ateneo e, dal prossimo anno accademico, anche per gli utenti esterni.
L’intesa tra il Parco Nazionale “Gran Sasso-Monti della Laga” e il Laboratorio giSapr, che già collabora da anni con la Riserva del Lago di Penne e con quella del Genzana, nasce nell’ambito del progetto di Piano Economico e Sociale della Comunità del Parco al fine di perseguire obiettivi comuni in termini di conoscenze di base, modelli avanzati di evoluzione naturalistica, ricerca, sperimentazione e divulgazione scientifica, grazie all’iniziativa del Direttore Prof. Domenico Nicoletti, coadiuvato dall’Ing. Alfonso Calzolaio, responsabile dell’Ufficio Tecnico dell’Ente, e alla collaborazione anche del Coordinamento Territoriale per l’Ambiente (CTA) del Corpo Forestale dello Stato di Assergi, coordinato quest’ultimo dal Dott. Carlo Console e con l’assistenza tecnica dell’Ass.C. Luca Festuccia. Un altro passo verso le conoscenze dei siti di interesse comunitari e delle zone di protezione speciale al fine di una gestione consapevole del Piano del Parco e delle sue fasi attuative, evolutive e regolamentari.
Il 3D HRM SUMMIT sarà presentato ufficialmente al pubblico durante lo Street Science in occasione della Notte dei Ricercatori, che si svolgerà in 250 città di tutta Europa venerdì 30 settembre 2016.