Una domenica di lutto per i ciclisti di tutta Italia per ricordare le vittime di Lamezia Terme. Anche l’Abruzzo parteciperà a questa iniziativa spontanea, che ha avuto una rapida diffusione su Facebook, raccogliendo già migliaia di adesioni. Il 12 dicembre, durante la consueta pedalata domenicale, infatti, i ciclisti abruzzesi porteranno al braccio o sulla bicicletta una fascetta nera in segno di cordoglio.
Sarà, questa, un’occasione per ricordare anche agli amministratori la necessità di adoperarsi per promuovere una politica seria di mobilità sostenibile e di sicurezza stradale. Così come si augura il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano che ha inviato una lettera al Governatore d’Abruzzo Gianni Chiodi per ricordargli gli impegni presi in campagna elettorale riguardo la mobilità ciclistica.
Nel documento redatto dal CCiclAT, in rappresentanza di 55 associazioni, viene chiesto a Chiodi di non ridurre la quota dei fondi Fas destinati alla mobilità sostenibile, stimata intorno nel 3%. “Nessun altro intervento” si legge nella nota, “ha un tale rapporto positivo costi/benefici e rappresenta una così importate svolta per il futuro della mobilità e del turismo, contribuendo a creare una nuova immagine dell’Abruzzo, dopo i terremoti non solo naturali. Ciclabili territoriali, come la Ciclabile Adriatica da completare e la programmata Teramomare costituiscono vere e proprie metropolitane a basso costo, in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini”.
Ricordando come ogni anno in Italia muoiano sulle strade circa 300 ciclisti e rimangano feriti 11mila persone, il CCiclAT rammenta al Governatore Chiodi come l’incremento delle piste ciclabili sia richiesto anche dall’industria del turismo visto che si vuole centrare l’obiettivo dell’Abruzzo come Regione Verde d’Europa.
“Una rete ciclabile continua e concepita come sistema di mobilità piuttosto che come spezzoni inutili più simili a semplici arredi urbani” continua il CCiclAT, “è un elemento richiestissimo e necessario allo sviluppo del crescente turismo in bicicletta. I cicloturisti in Europa sono già decine di milioni e in rapidissima crescita per un giro d’affari di svariati miliardi di euro. Persone colte e civili, che non portano inquinamento e traffico e che non chiedono di meglio che venire a pedalare in Italia, purché vi siano infrastrutture dedicate”.
Il Coordinamento, quindi, chiede alla Regione di aumentare i percorsi ciclabili urbani ed extraurbani, di attuare azioni che possano ridurre il traffico all’interno delle città, di implementare l’intermodalità bici e treno e bici autobus attraverso il trasporto delle due ruote in appositi spazi e approvare al più presto la Legge Regionale per la mobilità ciclistica presentata nel mese di aprile 2010.