L’Aquila. Camillo D’Alessandro, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, fa luce sull’evoluzione del debito sanitario e complessivo abruzzese di questo ultimo decennio.
Con una tabella che spiega l’evoluzione delle sue componenti dal 2000 al 2009, D’Alessandro intende dimostrare che il nodo al pettine dei problemi sanitari abruzzesi sarebbe la cattiva gestione della giunta Pace. E non, dunque, l’amministrazione di Ottaviano Del Turco, come le vicende legate a Sanitopoli farebbero pensare.
La tabella, infatti, che si trova nel documento di programmazione approvato recentemente, dimostra che negli anni 2000-2005 il debito sanitario è passato da 173 milioni di euro a oltre 2 miliardi. “Il debito” sottolinea D’Alessandro “si è, cioè, moltiplicato di oltre 11 volte. Il debito complessivo della Regione, invece, è passato da 558,6 milioni di euro ad oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro. Il debito si è, cioè, moltiplicato di 6 volte”.
Analizzando ancora la tabella, il capogruppo focalizza l’attenzione anche su quanto accaduto dal 2005 al 2008, cioè durante il governo della giunta Del Turco. Attraverso il piano di rientro, il piano sanitario e il piano di riordino della rete ospedaliera, l’amministrazione di centro-sinistra avrebbe, infatti, fatto registrare un’inversione di tendenza di circa 200 milioni di euro all’anno.
“Questi sono fatti politici” conclude a riguardo D’Alessandro, “che nulla hanno a che fare con le questioni processuali”.