Elezioni: i giovani del Pd chiedono rinnovamento della classe dirigente

pd_logoIl pessimo risultato ottenuto dal Partito Democratico in provincia di Teramo alle ultime elezioni politiche, seppur sostanzialmente in linea con il trend regionale, ha imposto a questo gruppo di iscritti al PD una seria e ferma autocritica basata principalmente su un atteggiamento di estrema umiltà e razionalità.

Sicuramente questa sconfitta non è un’eccezione ma l’ultima di una lunga serie che, nel corso degli anni, ha visto il PD perdere praticamente tutti gli appuntamenti elettorali che si sono susseguiti, a causa di decisioni spesso imputabili alla miopia e, a volte, all’arroganza di una classe dirigente locale, che dell’autoreferenzialità ha fatto la sua caratteristica principale.

A ogni débâcle non è mai seguito alcun tipo di reazione o dibattito che individuasse una nuova linea o strategia per condurre il PD a cambiare rotta, ma si è sempre preferita la via della discussione interna fine a se stessa, mai rivolta alle vere istanze degli elettori.

Con estrema franchezza occorre dire che il risultato di questa tornata elettorale è una sconfitta di tutti, sia dei quattro candidati teramani al parlamento (in nessuno dei loro comuni il PD è primo partito), sia dell’intera classe dirigente, che in questi anni si è dimostrata scollegata dal territorio e poco disposta a prestare ascolto alle richieste dei cittadini; non solo quindi del segretario, sul quale qualcuno ha già provato a far ricadere ogni colpa, ma dell’intero sistema partito, decisamente cristallizzato e quindi per niente incline a favorire un qualsivoglia ricambio. I cittadini hanno sempre più maturato la convinzione che la politica, e in particolar modo il PD, non sappia più calarsi nel tessuto sociale, sentendola sempre più distante dai loro problemi e dalle esigenze della società. Le continue lotte per le poltrone inoltre hanno generato in tutti  un imbarazzo tale da “punirci” elettoralmente in maniera evidente e clamorosa in quest’ultima occasione.

Questo risultato è anche purtroppo il frutto della nostra totale assenza nell’affrontare in maniera organica, approfondita e chiara le tematiche sociali: lavoro, sanità, istruzione, welfare, ambiente, gestione del territorio, università etc. Tali temi sono stati considerati sporadicamente, in maniera superficiale e il più delle volte da singoli esponenti del partito, i quali, con posizioni spesso non proprio convergenti, hanno portato i cittadini a non capire quali fossero realmente le nostre idee e proposte.

Partendo dalla presa d’atto degli errori della classe dirigente del PD e dal pessimo modo di fare politica sul nostro territorio, chiediamo ai candidati ed eletti al Parlamento, ai sindaci, e ai dirigenti tutti, di aiutare noi, amministratori, semplici militanti e giovani, a far partire una volta per tutte il vero progetto del Partito Democratico, procedendo ad una sua necessaria rifondazione improntata su diversi principi: coinvolgimento e ascolto dei cittadini, condivisione e chiarezza nell’individuazione delle linee e dei progetti, trasparenza nelle scelte, rinnovamento della classe dirigente e formazione di una classe di amministratori competenti a vari livelli.

Per fare ciò occorre una scossa, un cambiamento radicale. È necessario che avvenga un profondo e significativo rinnovamento del gruppo dirigente del Partito, processo che deve avvenire all’insegna di un cambiamento reale, basato sulle competenze e capacità piuttosto che sui numeri o sull’appartenenza ad una corrente invece che ad un’altra. L’attuale struttura del Partito Democratico teramano, definita sui numeri del congresso del 2010 e sul delicato equilibrio di correnti interne e di stantii modi di fare politica, ha dimostrato di non poter essere in grado di sostenere un progetto tanto ambizioso come quello del PD.

Per tornare a vincere occorre aprirsi in maniera totale ed effettiva “all’invasione” dei cittadini e di tutti coloro che possono dare un contributo reale alla discussione politica, partire da un analisi attenta e approfondita dei problemi della provincia e strutturare un serio programma di idee e soluzioni da elaborare insieme.

Chiediamo, quindi, a chiunque si riconosca nella nostra analisi e nelle nostre richieste di sottoscrivere questa lettera, così da dare più forza al nostro intento di realizzare davvero le istanze di crescita nel  cambiamento, richieste in maniera evidente dalla base e dagli elettori del Partito Democratico.

Mirko Rossi (Mosciano S. Angelo)
Matteo Sabini (Colonnella)
Luca Scarpantoni (Teramo)
Luigi Guerrieri (Teramo)
Camillo D’Angelo (Valle Castellana)
Mauro Pettinaro (Teramo)
Giuseppe Di Saverio (Montorio)
Federica Corneli (Pineto)
Raffaella D’Elpidio (Roseto degli Abruzzi)
Valentina Coccagna (Roseto degli Abruzzi)
Andrea Buonaspeme (Martinsicuro)
Giuseppe Capriotti (Martinsicuro)
Barbara Armellini (Castel Castagna)
Stefano Tucci (Civitella del Tronto)
Stefano Speca (Civitella del Tronto)

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