I tifosi giallorossi presenti nella regione abruzzese strizzano l’occhio all’ex tecnico della Lazio e ricordano un episodio: “Ci furono polemiche, ma…”
I risultati poco esaltanti, un cambio di rotta mai arrivato, i problemi nella gestione di alcune situazioni all’interno dello spogliatoio, il caso Hummels (mai seriamente preso in considerazione nonostante un curriculum straordinario e relegato ad un ruolo da comprimario) ed ora, anche la grana Dybala, lasciato fuori dalla sfida contro il Bologna a causa di “un fastidietto”. Ivan Juric sembra sempre più lontano dal trovare una soluzione al momento negativo della Roma.
Il tecnico croato, subentrato dopo quattro giornate a Daniele De Rossi, esonerato dai Friedkin, non ha lasciato il segno. Anzi, da quando si è seduto sulla panchina dei giallorossi, è stato incapace di regalare continuità di risultati alla squadra. La sua Roma non ha mai brillato e alcune prese di posizione (al pari di certe dichiarazioni pre e post partita), hanno lasciato molti tifosi con l’amaro in bocca.
Cosa accadrà nelle prossime ore? I Friedkin hanno annullato il viaggio nella capitale (inizialmente previsto per questo week end), un particolare che potrebbe lasciare aperte numerose ipotesi. L’arrivo a Roma dei proprietari americani era stato inizialmente visto come la conferma della volontà di intervenire nei confronti dell’attuale tecnico. Quando in passato i Friedkin si sono mossi, hanno infatti chiuso in modo netto alcuni rapporti: lo hanno fatto prima con Mourinho e poi con De Rossi, salutati senza preavviso dal giorno alla notte.
Mancini, a Roma si protesta, ma in Abruzzo il nome scalda i cuori
I Friedkin non sono arrivati a Roma: che questo sia un segnale positivo per Juric, è ancora tutto da dimostrare, visti i rapporti interni con gran parte dello spogliatoio. Il tecnico, alla vigilia della sfida con il Bologna ha anche fatto fuori Paulo Dybala, il suo giocatore più rappresentativo, stanco dei continui fastidi evidenziati dall’argentino. Tanto abile in campo, quanto fragile dal punto di vista fisico e spesso portato ad alzare bandiera bianca quando non si sente in condizione. Juric, per quella che molti hanno considerato una gara decisiva per il suo futuro, ha voluto al suo fianco solo dei lottatori. Gioi in grado di dare tutto. Ed ha preferito lasciare a casa l’argentino (che ha saputo della sua mancata convocazione, ascoltando le parole del tecnico in macchina, mentre si recava a Trigoria).
Il nome più caldo per la panchina della Roma resta quello di Roberto Mancini. Una candidatura che però non sembra scaldare il cuore della tifoseria. “Almeno il settanta per cento dei tifosi non sarebbe contento di un suo arrivo visti i trascorsi laziali”, ci confermava ieri Augusto Ciardi, conduttore di 56 Roma. Ma mentre nella capitale il nome dell’ex numero dieci e tecnico della Lazio (con la quale ha vinto uno scudetto, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe, due Coppe Italia e una supercoppa italiana da calciatore e una Coppa Italia e una Supercoppa italiana da tecnico) non scalda la tifoseria romanista, in Abruzzo la si pensa in maniera diversa.
“Mancini viene dalla Lazio? Basta ricordare un singolo episodio..”
“Non crediamo esistano situazioni di non ritorno. Il calcio ha spesso dimostrato di essere imprevedibile. Certo è una probabilità remota che la Roma salvi questo campionato. L’idea di Mancini, come quella di ogni altro allenatore, può entusiasmare o meno, e crediamo che sia una questione soggettiva”, dichiara in esclusiva ai nostri microfoni Antonio Faricelli, presidente del Roma Club Avezzano. In Abruzzo (regione che diede i natali al fondatore del club giallorosso Italo Foschi e che è da sempre piena di tifosi della squadra capitolina), il club raggruppa centinaia di sostenitori romanisti, che seguono con apprensione le sorti del club. “La vera domanda è se può fare meglio di Juric, e questo è impossibile da sapere. Anche perché crediamo che le dinamiche dietro la disfatta della Roma di questo momento siano da ricercare al di fuori delle scelte tattico-tecniche dell’allenatore”.
A Roma si discute molto sul passato biancoceleste di Roberto Mancini e sul suo rapporto con la Lazio. Molti, nonostante il tecnico abbia lasciato la squadra capitolina nel 2004, vedono questo come un grande ostacolo verso un possibile approdo nel club giallorosso. “Per molti di noi non è un problema che Mancini abbia indossato la versione scolorita delle maglie capitoline (scherzano ndr.). Sicuramente se arrivasse a Trigoria a qualcuno darà noia, ma in passato abbiamo già accolto qualche ex Lazio e in alcuni casi non ci ha detto nemmeno male”. Il riferimento è ad un calciatore specifico: “Vi ricordate le polemiche quando Kolarov venne alla Roma? Bene, pensate poi al rendimento che ha avuto con i giallorossi…”