Il tecnico, ad un passo dai giallorossi, scatena le polemiche e le divisioni. “Ha solo un modo per far ricredere i tifosi…”
Svolta ad un passo, annuncio imminente: Roberto Mancini è in pole position per il ruolo di tecnico della Roma. I giallorossi, reduci dal pareggio sul campo dell’Union Saint-Gilloise in Europa League, affronteranno domenica il Bologna, per la dodicesima giornata di campionato, ultimo impegno prima della sosta per gli impegni delle nazionali. La volontà dei dirigenti giallorossi è di chiarire la situazione dopo la pausa e rilanciare il progetto del club.
I Friedkin arriveranno oggi nella capitale ed avranno un faccia a faccia con Juric. Un particolare che non lascia ben sperare l’attuale tecnico giallorosso. Quando i dirigenti giallorossi sono sbarcati in Italia, hanno sempre preso decisioni drastiche: dall’addio di Mourinho all’esonero di De Rossi, fino alla questione legata alla Ceo Souloukou, che ha lasciato il club dopo l’allontanamento dell’ex allenatore.
Il nome più caldo per la sostituzione di Juric è quello di Roberto Mancini. L’ex commissario tecnico della Nazionale italiana, che ha portato a casa gli Europei del 2020, ha lasciato la guida della selezione araba ed è tornato in Italia. E’ in attesa di una chiamata e l’idea di allenare la Roma, città dove vive, lo stuzzica. Sarebbe pronto a rimettersi in discussione e a cancellare una parte importante importante del suo passato. Mancini è stato infatti uno dei calciatori più vincenti nella storia della Lazio: con la maglia biancoceleste ha vinto uno scudetto, due Coppe Italia, una Coppa delle Coppe, Una Supercoppa Europea e una Supercoppa Italiana. Ha anche allenato il club, vincendo una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana (quando era alle spalle di Eriksson, come vice).
Mancini divide i tifosi della Roma. Il passato alla Lazio difficile da dimenticare
Un particolare che divide in modo netto la piazza. “Più che dividere, diciamo che i tifosi della Roma sono piuttosto schierati”, conferma in esclusiva ai nostri microfoni Augusto Ciardi, conduttore di 56 Roma su Teleroma 56 e speaker di Teleradiostereo. “Mancini non è amato dalla piazza. Il suo passato alla Lazio lo rende un tecnico poco gradito, anzi potremmo dire particolarmente antipatico ai tifosi”. Mancini ha giocato con il club biancoceleste dall’estate del 1997 fino al maggio del 2000, ed ha guidato la Lazio dal 2002 al 2004. “Se si potesse quantificare la contestazione, direi che in questo momento circa il settanta per cento dei romanisti non lo vorrebbe. Basta fare un giro sulla rete o nelle radio”.
Gli scontri tra i tifosi infiammano i social. Da una parte i contestatori (in larga maggioranza), dall’altro i (pochi) tifosi e addetti ai lavori, pronti a dare una chance all’allenatore. Tra questi anche Ciardi. “Mancini alla Roma sarebbe una soluzione intelligente, anche se non è amato dalla piazza. Con Juric è stato commesso un grosso errore. La Roma ha avuto un allenatore e un frontman come Mourinho ed è andata male. Poi si è fatta una scelta intelligente e un pò paraventa scegliendo De Rossi. Il cui esonero è stato illogico. Adesso arriverebbe un allenatore antipatico ai tifosi per il passato laziale, ma un altro che ricoprirebbe alla perfezione il ruolo di tecnico e frontman, visto che davanti alle telecamere ci sa fare”.
Ma sarà sufficiente a far sbocciare l’amore con i tifosi? “All’inizio credo di no. La piazza resterà ostile nei suoi confronti, ma diciamo che il fine giustifica i mezzi. In questo momento è necessario fare di necessità virtù e Mancini è uno dei tecnici che potrebbe riportare risultati ed entusiasmo. Se la situazione dovesse cambiare e finalmente dovessero arrivare anche i risultati, vedrete che la piazza cambierà idea nei suoi confronti”.