Covid 19, volontari in quarantena: Anpas Abruzzo in difficoltà

Tutti i volontari che negli ultimi 14 giorni hanno svolto attività di volontariato ed hanno avuto “contatto” con pazienti positivi o asintomatici, non possono tornare al lavoro.

Questa situazione sta generando non pochi problemi tra i volontari preclusi dalle loro attività lavorative e le Associazioni che si trovano a fronteggiare la carenza degli stessi nelle attività quotidiane e di emergenza.

“Ritengo, cosi come sostiene la Direzione Anpas Nazionale, che il lavoro e la libertà da parte dei cittadini di associarsi siano, entrambi, diritti sanciti dalla Costituzione, senza discriminazione alcuna – fa sapere Stefano Di Stefano, presidente Anpas Abruzzo – A ciò aggiungo che il personale soccorritore delle associazioni di volontariato attivo nelle operazioni di soccorso per Covid-19 è già sottoposto a sorveglianza sanitaria. In una comunicazione inviata al Ministero della Salute e al Ministero del Lavoro, condivisa con il Terzo Settore, Anpas chiede una modifica normativa affinché non vengano discriminati, sui posti di lavoro, i volontari, attori fondamentali per la gestione della emergenza Covid 19. I volontari Anpas sono donne e uomini che, adeguatamente formati e preparati, svolgono attività di prevenzione del rischio di contagio virale, effettuando quotidianamente servizi di soccorso sanitario e trasporti ordinari sul territorio”.

E conclude: “Chiedo l’intervento della Regione Abruzzo affinchè si pronunci in merito a quanto rappresentato, con l’auspicio che si allinei alle giuste disposizioni impartite dalla Regione Lombardia, quali “conditio sine qua non” per la tutela del lavoratore volontario, ben diverso da un qualunque cittadino che, sfortunatamente, ha avuto contatto con persone positive”.

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