Corruzione, perquisite le sedi di Aca Pescara e Ater Chieti: quattro arresti

tangentiCorruzione, concussione, turbata libertà degli incanti, falso e truffa. Questi i reati contestati, a vario titolo, al presidente dell’Aca spa, Ezio Di Cristoforo, all’amministratore unico dell’Ater di Chieti, Marcello Lancia, al dirigente Ater Chieti Ernesto Marasco, al geometra dell’Ater Chieti Alessandro Faraone ed al geometra del settore Lavori Pubblici del Comune di Montesilvano, Salvatore Tasso, raggiunti da altrettanti ordini di misura cautelare agli arresti domiciliari, nell’ambito dell’operazione Shining Light.

Alle prime luci dell’alba, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Chieti e la Squadra Mobile di Pescara, su disposizione del Gip Luca De Ninis, hanno dato esecuzione alle cinque misure cautelari. L’indagine è diretta dal Procuratore Capo Federico De Siervo e dal Sostituto Procuratore Annarita Mantini.

Almeno cento uomini, tra Poliziotti e Forestali, hanno perquisito le sedi dell’Azienda Comprensoriale Acquedottistica (A.C.A. spa – società in house providing a totale capitale pubblico, con sede a Pescara), dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (A.T.E.R.) di Chieti, dell’Ufficio Nucleo Contratti dell’Ispettorato Infrastrutture dell’Esercito Italiano di Pescara, l’ufficio Lavori Pubblici del Comune di Montesilvano. Perquisita anche la sede della Regione Abruzzo – Ufficio Appalti e Contratti di L’Aquila.

Gli arresti scaturiscono dall’indagine che, il 14 dicembre scorso, aveva portato agli arresti degli imprenditori aquilani Claudio e Antonio D’Alessandro e del vice sindaco di Cepagatti Leone Cesarino. Decisivo è stato il rinvenimento, in occasione di quegli arresti, di una contabilità segreta che lo stesso gip definisce nella sua ordinanza “mastrino delle tangenti”, in cui l’imprenditore Claudio D’Alessandro aveva annotato una serie di dazioni di denaro consegnate a più pubblici ufficiali.

E’ per questo che l’imprenditore, anche alla luce del compromettente materiale probatorio raccolto, ha maturato la volontà di collaborare con gli inquirenti, svelando uno scenario inquietante.

Nel corso di una serie di interrogatori, poi puntualmente riscontrati con ulteriori attività investigative, è infatti emerso un articolato sistema illecito basato sulla sistematica manipolazione di gare pubbliche espletate tra il 2010 e il 2012, tutte sotto la soglia comunitaria e dunque condotte con “procedura negoziata”, in cui le ditte da invitare venivano preventivamente individuate in accordo con i pubblici ufficiali ed erano tutte riconducibili ad un unico centro decisionale perché fiduciarie di D’Alessandro.

In cambio dell’aggiudicazione degli appalti, l’imprenditore garantiva pagamenti illeciti consistenti in denaro contante o beni mobili (nella misura del 5-6 per cento del valore della gara) o assunzioni clientelari.

Le gare turbate bandite dall’ACA spa sono quelle relative alla manutenzione ordinaria della rete fognaria di Pescara degli ultimi quattro anni per un importo complessivo di un milione e 600mila euro circa. Le tangenti corrisposte a Ezio di Cristoforo, in più tranche, ammontano a circa 50mila euro, con la promessa di ulteriori 48mila euro per l’aggiudicazione dell’appalto per la manutenzione fognaria per l’anno 2013-2014.

Le gare turbate bandite dall’ATER di Chieti sono quelle relative alla riparazione dei danni provocati dal terremoto del 6 aprile 2009 alle palazzine di Via Amiterno di Chieti per un importo complessivo di un milione e 200mila euro circa. Le dazioni corrisposte da Claudio D’Alessandro a Marcello Lancia ammontano a circa 90mila euro, più ulteriori dazioni corrisposte a Ernesto Marasco e Alessandro Faraone. Per quest’ultimo l’imprenditore ha pagato anche il mobilio della cucina.

Le gare turbate bandite al Comune di Montesilvano sono quelle relative ai lavori di completamento della Scuola di Villa Verrocchio e per i lavori di Via Maresca per un importo complessivo di 900mila euro circa. Le dazioni corrisposte a Salvatore Tasso ammontano ad 9mila euro, con la promessa di ulteriori dazioni pari ad 29mila euro da corrispondere in varie tranche.

Le gare turbate bandite dall’Ufficio Infrastrutture dell’Esercito sono inerenti i lavori svolti presso la Caserma Clementi di Ascoli Piceno e la Caserma Falcinelli di Ancona, per un ammontare di circa 400mila euro. In relazione a detti appalti Claudio D’Alessandro ha consegnato ad un Tenente Colonnello 20mila euro in varie tranche. Gli inquirenti hanno accertato anche l’assunzione del figlio dell’ufficiale presso una ditta riconducibile a Claudio D’Alessandro.

Complessivamente gli indagati sono dodici. Oltre ai soggetti sottoposti alle misure cautelari odierne, ai due imprenditori Claudio ed Antonio D’Alessandro ed all’ex Vice Sindaco di Cepagatti Leone Cesarino, si aggiungono Renzo Sergiacomo, direttore dei lavori per l’appalto della pubblica illuminazione di Cepagatti, Lorenzo Livello e Bartolomeo Di Giovanni, entrambi funzionari dell’ACA SPA.

 

LE REAZIONI

 

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