Silvi e Città Sant’Angelo dicono no all’immersione in mare dei sedimenti dragati ad Ortona

Silvi. L’immissione di una notevole quantità di sedimenti derivati dal dragaggio del porto di Ortona (circa 342.694 m³), nello specchio di mare antistante Montesilvano e Pescara, su tutto il fronte marino di Città Sant’Angelo e che lambisce la costa a Sud di Silvi, potrebbe risultare impattante per la qualità delle acque marine.

La zona interessata e identificata alla deposizione dei sedimenti è antistante il litorale che va dalla foce del Saline alla foce del Pescara (circa 3,8 miglia dalla costa).

“Vorremmo sapere – chiedono il Vicesindaco di Città Sant’Angelo Alice Fabbiani, e l’ex Vicesindaco di Silvi Vito Partipilo – il perché della scelta del sito al largo delle nostre acque; sicuramente, proseguono, si evincerà che l’attività è conforme alle leggi vigenti e che la caratterizzazione non ha evidenziato particolari problematiche, come già accaduto in circostanze precedenti, ma comunque ci preoccupa molto perché induce la formazione di una patina limosa sul fondale sabbioso ed altera la limpidezza lungo la colonna d’acqua. Vorremmo inoltre capire come mai ad oggi, presso i nostri uffici tecnici, uffici ambiente, non è pervenuta alcuna documentazione si cui eventualmente preparare osservazioni. Compromettere le acque al largo dei già attenzionati fiumi Saline e Piomba, non crediamo sia la scelta migliore, stiamo lavorando da anni per identificare le cause e porre rimedi alle difficili e compromesse qualità degli scarichi fluviali e, adesso sapere che anche le acque al largo subiranno interventi di posa sedimenti, proprio non ci piace!”.

Silvi e Città Sant’Angelo seguiranno duinque i lavori con attenzione e lavoreranno al fianco dell’Area Marina Protetta che sta analizzando a fondo il progetto.

“Controlleremo gli sviluppi con la riserva e valuteremo l’opportunità di presentare osservazioni entro il 20 agosto che è il termine ultimo, oltre a prendere tutte le iniziative del caso sia istituzionali che politiche”, concludono Partipilo e Fabbiani.

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