Pur apprezzando la programmazione messa in atto dall’azienda sanitaria, soprattutto in ordine alla sanità di prossimità, la delegazione del partito di Renzi, guidata da Luciano Monticelli, è tornata a focalizzare l’attenzione sull’ospedale di Sant’Omero.
“La delegazione di Italia Viva, commenta Emilio Di Biase, coordinatore della Val Vibrata, “ha apprezzato i propositi dell’azienda di volerlo tutelare e rafforzare, anche per il suo ruolo di argine alla mobilità passiva verso le Marche.
A tal proposito il movimento vibratiano torna tuttavia a stigmatizzare la mancata acquisizione, a differenza degli altri tre presidi provinciali, di una TAC performante.
Inoltre, sono state illustrate ai vertici ASL la grave carenza di personale medico che, anche se comune ai rimanenti ospedali, a Sant’Omero sembrano, dati alla mano, più significativi.
Ancora, sono stati chiesti una celere realizzazione del progetto di ristrutturazione del Pronto Soccorso, di prevedere nuovi spazi a ridosso della struttura esistente, di procedere con l’umanizzazione dei reparti di degenza, a cominciare dalla sostituzione dei letti dei reparti, vecchi di 40 anni, operazione in avanzata fase di realizzazione negli altri tre ospedali provinciali e a S.Omero ancora al palo.
Italia Viva Val Vibrata ritiene infine che il Punto nascita, inserito dalla precedente programmazione tra i soli otto operativi nell’intera regione, debba rimanere punta di forza del presidio.
Per cui, nel rilanciare la richiesta di ripristino della Parto-analgesia, che tanto lustro ha dato in passato al presidio ed all’intera ASL, la delegazione vibratiano lancia l’allarme su voci di un declassamento a UOSD da UOC del reparto di Ostetricia – Ginecologia.
A conclusione del gradito confronto, Italia Viva Val Vibrata si permette di segnalare la anomala distribuzione sul territorio delle otto commissioni di invalidità, e invita l’azienda di suddividerle due per distretto, sempre nel rispetto della logica di Sanità di prossimità”.