Ad affermarlo è Cesare D’Alessandro, consigliere regionale dell’Italia dei Valori, che aggiunge. “Si può anche parlare, come fa il sindaco Brucchi, del sesso degli angeli mentre Costantinopoli è assediata dai turchi, ma se lui ritenesse questo il problema più grave della sanità abruzzese e teramana, gli consiglierei di starsene in silenzio. Farebbe più bella figura”. A spingere D’Alessandro ad intervenire sulla questione, l’affermazione del sindaco Brucchi, che ieri ha invitato la politica a fare un passo indietro sulla sanità e sul problema specifico della convenzione tra l’Asl di Teramo e la Facoltà di Medicina di L’Aquila. “E’ come chiedere a Chiodi di diventare un gambero
“commenta il consigliere regionale. “La politica regionale del centrodestra è solo rivolta alla sanità, gestita dal Commissario senza alcun controllo democratico ed è praticamente rivolta a costruire carriere, clientele, favori, gestire appalti e servizi e anche a far danni, com’è testimoniato dalle recenti sentenze della Magistratura amministrativa. Brucchi, che di professione è medico, queste cose le conosce così bene che mi viene il sospetto che abbia alzato la voce mirando ad altro. L’unica cosa che oggi appare chiara, a metà legislatura regionale, è il fallimento di Chiodi, della sua Giunta e della politica sanitaria abruzzese, che sta pagando con lacrime e sangue una gestione incapace di registrare un solo punto a favore di un settore delicatissimo, ma ormai allo stremo”.