
“La chiusura della fabbrica – ha detto Marco Borgatti portavoce della Federazione della Sinistra di Roseto – è una mera speculazione, la dirigenza intende mantenere in Italia una piccola parte della produzione, in Puglia da Fasonisti (piccole aziende di terzi), garantendo così legalmente il marchio made in Italy, per poi evidentemente delocalizzare il grosso della produzione in aree dove la manodopera ha costi esigui. Inutile dire che il costo di questa operazione è la vita e il futuro di 81 famiglie e questo non è accettabile”.
Nessuna novità, continua lo sciopero. Nel primo pomeriggio l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori de La Perla, dopo l’incontro tra sindacato, dipendenti e direzione aziendale, preso atto del fatto che le proposte riguardanti il piano di risanamento dell’azienda, con la relativa dismissione dello stabilimento di Roseto degli Abruzzi, sono rimaste invariate, ha confermato il pacchetto di 40 ore di sciopero già proclamato lo scorso 17 settembre e rimanda ulteriori valutazioni all’assemblea che si terrà lunedì 27 settembre.