La sollecitazione, l’ennesima, arriva da Settimio Ferranti, presidente dell’associazione “Dalla parte giusta”, in prima linea da anni impegnato sulla problematica. “ Le istituzioni governative non possono rimanere indifferenti come se non fosse anche un loro problema da risolvere” scrive Ferranti in una nota, “ infatti bisogna che i 12 sindaci vibratiani e la provincia di Teramo, inizino da subito a manifestare interesse verso questa?annosa vertenza, rispettando i relativi protocolli d?intesa, stipulati dai loro predecessori, continuando sinergicamente, con la regione Abruzzo ed il ministero del Lavoro, le azioni di stabilizzazione, già proficuamente avviate, dei rimasti 11 lsu, padri e madri di famiglie che in precedenza sono stati impegnati in servizi di utilità pubblica presso i comuni della Val Vibrata”. L’invito alle istituzioni è quello di imprimere una brusca accelerazione per risolvere la vicenda del precariato. “ I comuni in maniera celere”, aggiunge, “devono ottenere la fattibilità e sostenibilità progettuale e come da precedente protocollo d?intesa continuare il programma di stabilizzazione del suddetto personale, soprattutto ed in particolar modo anche per i contestuali benefici agevolativi (700 mila euro disponibili cioè ben oltre 50 mila euro di bonus a lavoratore utile assunto oltre agli sgravi contributivi!) messi a disposizione dalle azioni programmate e di recente dalla regione Abruzzo e dal ministero del Lavoro”.