Il dato emerge dal confronto tra i trasferimenti relativi al 2010 e il totale del gettito dalle imposte devolute in base al decreto attuativo sul fisco comunale. E le cifre parlano chiaro: L’Aquila, Napoli e altri comuni del sud perderebbero fino a oltre il 60% di entrate. Tutt’altra situazione, invece, si prospetta per i municipi del nord o quelli come Olbia, con un alto tasso di seconde case.
Confrontando le entrate con la futura imposta municipale unica prevista dal federalismo fiscale con i trasferimenti del 2010, la differenza in milioni di euro in percentuale sarebbe per Roma di meno 10%, per Torino meno 9%, per Bari meno 12%. Decisamente peggio per L’Aquila con addirittura meno 66%, Napoli meno 61%, Potenza meno 56%, Palermo meno 55%, Catanzaro meno 46%.
Percentuali che, se confrontate con il più 40% di Bologna, il più 34% di Milano, il più 33% di Firenze ed il più 26% di Venezia, fanno tornare alla mente che “è sempre il solito Sud”.