L’Aquila, Napoli, Olbia. Sarebbero questi i Comuni italiani a rischio stangata con la riforma fiscale prevista con il federalismo. È il risultato di uno studio condotto dal senatore del Pd Marco Stradiotto, utilizzando dati della Copaff, la commissione paritetica sul federalismo fiscale che lavora al ministero del Tesoro. Secondo la ricerca, con il passaggio dai trasferimenti statali all’autonomia delle imposte i Comuni perderebbero circa 445 milioni di risorse l’anno da destinare ai servizi.
Il dato emerge dal confronto tra i trasferimenti relativi al 2010 e il totale del gettito dalle imposte devolute in base al decreto attuativo sul fisco comunale. E le cifre parlano chiaro: L’Aquila, Napoli e altri comuni del sud perderebbero fino a oltre il 60% di entrate. Tutt’altra situazione, invece, si prospetta per i municipi del nord o quelli come Olbia, con un alto tasso di seconde case.
Confrontando le entrate con la futura imposta municipale unica prevista dal federalismo fiscale con i trasferimenti del 2010, la differenza in milioni di euro in percentuale sarebbe per Roma di meno 10%, per Torino meno 9%, per Bari meno 12%. Decisamente peggio per L’Aquila con addirittura meno 66%, Napoli meno 61%, Potenza meno 56%, Palermo meno 55%, Catanzaro meno 46%.
Percentuali che, se confrontate con il più 40% di Bologna, il più 34% di Milano, il più 33% di Firenze ed il più 26% di Venezia, fanno tornare alla mente che “è sempre il solito Sud”.