Nel suo intervenuto commosso Salvatore Borsellino ha inneggiato ai giovani, in particolare a quelli delle Agende Rosse che prima dell’incontro hanno manifestato davanti alla Prefettura insieme al Popolo Viola, in difesa della Costituzione Italiana. Borsellino ha raccontato il suo bisogno di riscattarsi col fratello per essere scappato da Palermo, da quella città che lo stesso Paolo Borsellino diceva “Palermo non mi piaceva, per questo imparai ad amarla”. Il fratello del magistrato ha spiegato che a Palermo “non avrebbe mai voluto far crescere i suoi figli, dove le vie vengono denominate con i nomi delle persone che vi sono state ammazzate e che la criminalità organizzata tiene in pugno”. Ora, però, la cosa che gli preme di più è che la memoria del fratello non venga cancellata e sente il bisogno di “continuare a cercare la Verità, quella verità per la quale Paolo è stato ucciso diciassette anni fa mentre i Boss mafiosi brindavano da dietro le sbarre con lo Champagne”.
Durante l’incontro sono poi intervenuti Antonio Mancini e Liliana Centofanti invitando i presenti a partecipare al “Presidio della Memoria” che il 6 di ogni mese si svolge a L’Aquila per ricordare le vittime del terremoto. In uno dei prossimi incontri Salvatore Borsellino sarà presente al corteo insieme al Popolo delle Agende Rosse, per unirsi a quel sentimento di ingiustizia e dolore che sente suo da tempo.