Pescara, Acerbo e Di Nisio indecisi se staccare la spina al sindaco Mascia

Pescara. “Cosa accadrà se a Pescara arriverà il commissario? I pescaresi dovranno ripianare il 14 milioni di euro di deficit di cui parlano i Revisori dei conti?”.

Se lo chiede il consigliere comunale Maurizio Acerbo, di Rifondazione comunista, che in queste ore sta valutando proprio questo aspetto, considerato che la sua firma potrebbe essere fondamentale per far cadere l’amministrazione guidata da Luigi Albore Mascia. Venti consiglieri, tra cui il presidente del Consiglio, hanno già firmato davanti al notaio Massimo D’Ambrosio le proprie dimissioni, ma manca la ventunesima firma, determinante, che potrebbe essere quella di Acerbo o dell’indipendente Fausto Di Nisio.

“C’è una situazione da valutare che riguarda le conseguenze della sofferenza finanziaria esistente il Comune – ha detto Acerbo in conferenza. La questione è stata posta da Di Nisio e voglio approfondirla. Il presidente del consiglio dovrebbe convocare una riunione con sindaco e capigruppo su questo aspetto – ha proseguito Acerbo. Verificato ciò decideremo se firmare o meno, ma se si rischia un aumento ipotetico delle tasse non firmo nulla”.

Inoltre è ancora da definire se, in caso di dimissioni contestuali dei 21 consiglieri, si voterà il 25 maggio prossimo o tra un anno. Su questi punti Acerbo attende di avere maggiori informazioni. Il consigliere del Prc ha ribadito le sue critiche alla amministrazione guidata da Mascia. “Può essere positivo farla cadere per evitare altri danni, perché questa maggioranza è stata dannosa, e poco produttiva in alcuni campi”, ha osservato.

Critiche anche sulle dichiarazioni di ieri del primo cittadino, perche’ “parlando di nuova maggioranza ha peggiorato la situazione”. Di Nisio, invece, annuncia che sta ancora ragionando se firmare o meno. Di certo non si dimetterà “se le elezioni rischiano di spostarsi di un anno” e di certo, sottolinea con forza, “non ho fatto il salto della quaglia. Il mio interesse primario è rappresentato dai cittadini. Questa amministrazione ormai è finita, non puo’ fare più nulla”

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