I fumi polemici del cementificio arrivano a Spoltore

diloritoPescara. La polemica sulla delocalizzazione del cementificio di via Raiale ricade, come una nuvola di polvere sbuffata dalle ciminiere della Sacci, sulla vicina Spoltore. All’assemblea civica tenuta ieri pomeriggio era assente l’amministrazione del sindaco Di Lorito, che oggi rimedia alle critiche annunciando una mozione.

Il dibattito sulla delocalizzazione del cementifico all’esterno del centro abitato di Pescara tiene banco da settimane, da quando il sindaco Mascia ha negato alla Sacci il rinnovo del permesso d’esercizio. Ma ora, proprio come accade con i fumi polverosi che fuoriescono dalle ciminiere dello stabilimento di via Raiale, la polemica va a ricadere anche nei Comuni limitrofi. È il caso di Spoltore e della sua amministrazione, accusata dall’associazione cittadina TerraNostra di non aver preso parte all’assemblea civica tenuta ieri pomeriggio presso la sede della circoscrizione Porta Nuova. “Un incontro ufficioso”, dice Antonio Demengo, responsabile dell’associazione, “ma al quale hanno comunque partecipato, oltre a numerosi cittadini, i rappresentanti dei Comuni di Pescara e San Giovanni Teatino”. “Forse”, osserva critico Demengo, “gli amministratori spoltoresi sono troppo impegnati nel risiko con i costruttori, una partita che prevede un nuovo prg con tante nuove migliaia di metri cubi di cemento da gettare sul territorio, con gli imprenditori dei rifiuti, magari per localizzare qualche altro ‘impianto sostenibile’ e costruire la immancabile ‘nuova viabilita”. “L’assenza di ieri”, conclude, “è un segnale politico e amministrativo ben chiaro per gli spoltoresi: a questa classe politica interessa altro”.

All’assenza ingiustificata, il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito cerca di mettere una pezza oggi, annunciando una mozione che presenterà giovedì prossimo al Consiglio comunale: “Il cementificio va de localizzato”, ribadisce il primo cittadino spoltorese, “Come già precedentemente annunciato, in linea con l’amministrazione Mascia, ritengo che il colosso di Via Raiale vada necessariamente spostato perché rappresenta una delle cause del grave inquinamento che colpisce la città di Pescara e, in modo particolare, Spoltore”. Con la nuova mozione, “il sindaco e l’amministrazione comunale si impegnano a bloccare e opporsi con forza al rinnovo dell’autorizzazione ambientale integrata richiesta dalla società Sacci, e a richiedere alla Regione Abruzzo di porre in essere tutte le azioni finalizzate alla delocalizzazione del’impianto nel rispetto dei livelli occupazionali”. Infine, proprio per rispondere alle accuse, la mozione contiene questa richiesta specifica: “Si incarica il sindaco, la Giunta comunale e i responsabili dei settori competenti affinché il Comune di Spoltore sia rappresentato in tutte le sedi di decisione, esprimendo la volontà dell’amministrazione comunale”.

Non meno importante, altro punto contenuto nel testo che verrà presentato in Consiglio recita: “la presenza dello stabilimento in questione incide sullo stato della qualità dell’aria del Comune di Spoltore, riversando nell’aria una quantità di polveri sottili tali da determinare insieme al traffico veicolare un superamento delle soglie massime consentite. Non possono assolutamente trascurarsi le conseguenze nocive sulla salute della popolazione scaturenti dall’inquinamento dell’aria in una zona urbana ad elevata densità abitativa”. A tal proposito, Di Lorito Conclude: “Ribadisco ancora una volta la necessità di far analizzare le polveri per individuarne la provenienza. Solo così sarà possibile mettere in campo le soluzioni più vantaggiose”.

Di Iacovo (Sel): Staccare la spina al cementificio. Questa la priorità assoluta “per la salute dei cittadini, ma anche per l’economia” secondo il consigliere comunale pescarese di Sel Giovanni Di Iacovo, che plaude alla “sinergia di istituzioni e associazioni, maggioranza e opposizione al Consiglio comunale”, per la delocalizzazione del cementifico.  “Le emissioni nocive che dal cementificio ricadono su larga parte del territorio di Pescara e non solo esponengono a seri rischi la salute tutti i cittadini”, sostiene Di Iacovo, che aggiunge, “voi andreste in vacanza in luogo a rischio di malattie cardiovascolari?”. “Staccare la spina al cementificio al più presto porterebbe benefici anche economici”, conclude, “Non si può contemporaneamente puntare su una città ospitale e turistica e poi offrire come biglietto da visita a chi arriva da noi una Pescara pesantemente inquinata.

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