Montesilvano, Cozzi sul futuro di Stella Maris “Si all’Accademia di Belle Arti”

Montesilvano. Toglie ogni dubbio riguardo alla destinazione d’uso dell’edificio ‘Stella Maris’ l’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Valter Cozzi, che con una nota stampa interviene in merito alla polemica scoppiata nei giorni scorsi, dibattuta essenzialmente su due aspetti: il costo e la destinazione.

“In merito agli stanziamenti da parte della Provincia, se oggi si è da più parti sottolineata l’insufficienza di un milione per la Stella Maris a cosa sarebbe servito, all’epoca, spendere 100 mila euro di soldi pubblici, senza avere la certezza della disponibilità dell’edificio e del percorso scelto per il rilancio?” ha affermato Cozzi in risposta alla polemica sollevata dai consiglieri Lino Ruggiero e Paolo Rossi, di Abruzzo Civico-Montesilvano Democratica, che, con raccomandata datata 2 ottobre 2014 alla mano, mostrano come il sindaco, Francesco Maragno avesse chiesto la conversione dei 100 mila euro che la Provincia aveva destinato a Stella Maris in sede di bilancio di previsione 2013.
“Avremmo aggiunto al danno (lo spreco del denaro pubblico), la beffa dell’ennesimo intervento inutile, perché privo di una concezione sistemica di rilancio”, ha affermato Cozzi.

Per quanto riguarda il rilancio della ex colonia fascista, risale al maggio scorso la firma del manifesto d’intenti con l’Accademia di belle Arti di Roma, volto dare vita al progetto di una sede staccata di quest’ultima.

“Solitamente un ‘matrimonio’ si fa in due e mentre l’Accademia delle Belle Arti di Roma ha mostrato al Comune di Montesilvano un interesse concreto alla Stella Maris, con documenti ufficiali, le altre proposte avanzate probabilmente non sono state nemmeno rivolte ai soggetti tirati in ballo, che non hanno nemmeno evidenziato pubblicamente, con atti e dichiarazioni, la volontà, le sinergie e le potenzialità per reperire i due milioni di euro mancanti per il restauro definitivo dell’edificio”.

I fondi al momento disponibili per le opere di riqualificazione di Stella Maris sono pari a circa 1 milione di euro, provenienti dai fondi Pain regionali, ma insufficienti, come affermato dallo stesso presidente della Provincia, Antonio Di Marco, nel corso di un recente incontro svoltosi nella Sala giunta della Provincia, con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e lo stesso assessore Cozzi. “Occorre un sostegno economico più ampio. Secondo le stime, occorrono 2,4 milioni di euro” aveva affermato Di Marco, aggiungendo che per quanto riguarda la destinazione di utilizzo di Stella Maris, si pensa ad “un progetto che possa coniugare le esigenze della collettività con quelle della gestione”; a questo proposito, D’Alfonso aveva affermato che la Regione si sarebbe impegnata a reperire il milione mancante e che la restante parte sarebbe toccata al futuro gestore della struttura.

Sempre nella stessa occasione, D’Alfonso, riguardo alla destinazione d’uso di Stella Maris, aveva affermato “La miglior destinazione d’uso, a mio avviso, è quella per cui è nata Stella Maris, ovvero una colonia” E infatti emerge proprio questo dal Capitolato prestazionale allegato al bando di gara per i lavori di riqualificazione di Stella Maris, pubblicato lo scorso 26 ottobre e con scadenza fissata alle ore 12:00 del 10 dicembre.

Dagli art. n. 4 (‘Descrizione sommaria delle opere da eseguire’) e n. 31 (Caratteristiche prestazionali dell’opera’), pare non ci siano dubbi sul ‘ritorno alle origini’ di Stella Maris.

“Contenitore di attività polifunzionale rivolte alla ricettività, cultura, turismo e ospitalità. Si è pensato di recuperare le origini del manufatto, cercando di modificare lo stretto necessario”; per quanto riguarda i lavori da eseguire, riportati in descrizione sommaria dall’art. 4, figurano “realizzazione delle partizioni interne necessarie a realizzare vari ambienti, quali camere, corridoi, corridoi, uffici, locali tecnici, servizi igienici”.

Il bando prevede un importo pari a 893.971,20 euro, di cui 808.080,00 sono per i lavori netti soggetti a ribasso, secondo il criterio dell’offerta più vantaggiosa; la restante parte è per gli oneri di sicurezza e spese progettuali. Non viene però esclusa la possibilità che questo utilizzo di Stella Maris possa convivere anche con una funzione formativa, come affermato dallo stesso D’Alfonso, che apre alla Fondazione Pescarabruzzo.

“Ricordo che la Fondazione Pescarabruzzo ha una scuola di design che ad oggi non occupa la vetrina che merita una scuola: le due realtà potrebbero convivere”; così come potrebbero convivere, secondo il presidente, con un progetto dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

“Da sottolineare” ha concluso Cozzi, “come a fronte di tante generiche dichiarazioni di intenti, l’unica proposta ad avere avuto un sostegno concreto, ampio, bipartisan, con ricadute di visibilità nazionale, sia stata proprio quella dell’Accademia delle Belle Arti di Roma” e aggiunge “Non abbiamo intenzione di sprecare un solo centesimo dei Montesilvanesi con progetti fumosi, astrusi e di scarsa prospettiva”.

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