Pescara, il Giorno della memoria con lo spettacolo ‘Sotto una pioggia di stelle’

Pescara. Celebrazione del Giorno della memoria quest’oggi al Petruzzi con lo spettacolo ‘Sotto una pioggia di stelle’, realizzato con la regia del Liceo musicale e coreutico Misticoni Bellisario, con la partecipazione dei bambini della classe quinta A dell’Istituto Comprensivo 6.

Lo spettacolo è stato promosso dalla Presidenza del Consiglio comunale e organizzato con la direzione artistica di Camillo Chiarieri, storico del territorio; in platea, una rappresentanza della scuola media Vittoria Colonna e del Liceo scientifico Galilei.

“Lo spettacolo s’intitola ‘Sotto una pioggia di stelle’: le stelle erano quelle imposte sulle divise ebree nei campi”, spiegano Raffaella Cocco e Federica Vicino, rispettivamente dirigente scolastica e docente del MiBe. “Un lavoro intenso che ha coinvolto molto i nostri ragazzi ed è stato finalista al Premio Gaber 2017, il più prestigioso premio di Teatro Scuola in Italia: ha il patrocinio dell’Ufficio di Presidenza della Repubblica e dell’UNICEF e ha vinto il Premio Agiscuola Teatro 2017. Si tratta di un allestimento dedicato alla memoria della Shoa, nel quale sono interpretati dai ragazzi brani di: Alda Merini, Miguel de Cervantes (tratti dal Don Chisciotte), Franca Rame, Dario Fo, Ernesto Che Guevara, Primo Levi, Bertold Brecht, Nelson Mandela; mentre i bambini dell’Istituto Comprensivo Pescara 6, classe V A, hanno proposto frasi e aforismi di Albert Einstein, Pier Paolo Pasolini, Martin Luther King e altri”.

“Abbiamo voluto una celebrazione diversa, per raccontare la portata umana, emotiva, sociale, culturale, la storia della Shoah”, afferma il presidente del Consiglio comunale, Francesco Pagnanelli. “Per questa ragione ci siamo affidati al percorso narrativo costruito da Camillo Chiarieri: lui è riuscito con parole semplici, dirette, frutto di studio e passione, a portarci nell’orrore della Shoah, consegnandoci il valore della memoria, da portare avanti per chi non ha vissuto l’Olocausto e può dimenticarlo”.

“E’ scientificamente provato che la memoria di fatti anche orribili come la Shoah resta solo per alcune generazioni e questo spiega perché il genere umano ripete i suoi errori, anche i più tremendi”, afferma Camillo Chiarieri. “Per questa ragione abbiamo il dovere di coltivare la memoria e della Shoah e di raccontarla, perché tutte le vite perse intaccano l’umanità. Chiediamoci oggi, dopo oltre 5 milioni di ebrei morti, ma oltre tutti i milioni di altre vittime innocenti degli eccidi che dall’Olocausto a oggi si sono ripetuti in tutte le parti del mondo, cosa abbiamo perso: quali mirabili opere letterarie, quali fantastiche scoperte scientifiche, composizioni musicali, progressi medici, creazioni necessarie per il genere umano non si sono realizzate perché magari gli artefici sono stati uccisi? Dobbiamo fare di tutto perché non si ripeta ancora, perché la banalità del male, come mirabilmente la descrisse Annah Arendt, non ci renda ciechi e inermi, perché ogni vita che muore, intacca anche la tua vita e quando la campana suona, essa suona anche per te”.

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