Acquedotto Giardino: ancora disagi nel pescarese

acqua_rubinettoPescara. Ancora problemi, nella giorna di oggi, a Pescara a causa dell’emergenza idrica cominciata giovedì scorso, in seguito alla rottura della condotta Giardino sul territorio di Torre de’ Passeri e che ha determinato l’interruzione totale dell’erogazione di acqua potabile in ben 19 comuni, compreso il capoluogo adriatico, per almeno trentasei ore consecutive. Questa mattina, dopo una breve tregua, intorno alle 6, rubinetti di nuovo all’asciutto nella frazione sud-ovest della città, ossia a Porta Nuova: i cittadini di via Stradonetto, via Tirino, via Colle Pineta, solo per citare le zone più calde, si sono di nuovo risvegliati senz’acqua in case e attività commerciali.

Una carenza che, secondo l’Aca, è da attribuire all’abuso che tutte le famiglie hanno fatto dell’acqua una volta ripristinata, e che avrebbe determinato l’abbassamento dei piezometri e lo svuotamento dei serbatoi. Ma è evidente che il terzo giorno di disagi per centinaia di famiglie è a questo punto intollerabile: mentre l’Aca sta facendo alcune manovre per aumentare il flusso idrico a Porta Nuova, l’amministrazione comunale ha mobilitato una nuova autobotte da 100 quintali, ricevuta da Silvi e sistemata all’altezza del campo sportivo San Marco, che resterà a disposizione dei cittadini almeno sino a lunedì 25 marzo.
“Il problema è che ora Pescara sta pagando le conseguenze più gravi di quell’emergenza con uno strascico intollerabile, visto che centinaia di famiglie sono al terzo giorno senz’acqua, mentre l’Aca sosteneva che al massimo nel corso della notte la situazione si sarebbe normalizzata per tutto il territorio e così non è stato – ha spiegato l’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli – Alle 6 di questa mattina si sono di nuovo risvegliati senz’acqua nei rubinetti i residenti di via Tirino, via Cigno, via Stradonetto, via Marino da Caramanico, via Colle Pineta, via San Marco, dunque tutta la parte sud-ovest della città, Porta Nuova, e poi, nella zona dell’ospedale, via Monte Corvo e via Sella di Corno. E ovviamente e giustamente alle 6 è cominciata la raffica di chiamate ai centralini della Polizia municipale e alla Segreteria del sindaco, gli unici numeri a rispondere, che hanno raccolto oltre un centinaio di telefonate da parte di utenti che, ormai disperati e sfiancati, chiedevano cosa fosse ancora successo e perché l’acqua non fosse tornata nelle loro case come preannunciato dall’Aca. A quel punto con la Polizia municipale e con il Direttore del Dipartimento della Protezione civile è stata contattata l’Aca, secondo cui a causare la nuova carenza idrica sarebbe stato l’abuso dell’acqua stessa fatta dai cittadini non appena si sono riempiti serbatoi e rubinetti. In altre parole un eccessivo consumo da parte di chi, dopo trentasei ore senz’acqua, ha acceso lavatrici e lavastoviglie, si è procurato delle scorte, o comunque ha lavato casa, ha di nuovo ridotto la quantità di acqua nei serbatoi segnalato dall’abbassamento dei piezometri. Per compensare tale carenza, l’Aca avrebbe cominciato, già da stamane, delle manovre per incrementare almeno di 65 litri al secondo la portata di acqua diretta a Pescara, solitamente pari a 700 litri al secondo, ma per ora tale manovra non ha sortito grossi risultati. Per tale ragione, già intorno a mezzogiorno, abbiamo ripristinato la disponibilità di un’autobotte, presa in prestito da Silvi, da 100 quintali di acqua, e posizionata a ridosso del campo sportivo e del Palazzetto San Marco, autobotte che è a disposizione degli utenti per prendere almeno l’acqua necessaria per i servizi igienici, visto che comunque si tratta di acqua non utilizzabile dal punto di vista alimentare. E l’autobotte, a questo punto, resterà disponibile sino a lunedì non potendo prevedere gli sviluppi del ‘caso’. Attendiamo di ora in ora le notizie dell’Aca, alla quale abbiamo inoltrato tutti i disagi, ma è evidente che alle difficoltà della popolazione residente, si stanno aggiungendo quelle delle tante attività situate nelle strade più problematiche, e che sono al terzo giorno di inattività con danni di cui qualcuno certamente dovrà rispondere, anche perché è vero che la rete dei sottoservizi è vetusta, e guasti e rotture sono purtroppo possibili, ma è altrettanto vero che è compito specifico dell’Aca reinvestire risorse per il loro graduale e progressivo rifacimento, cosa che evidentemente non sta avvenendo o sta avvenendo molto lentamente se poi possono verificarsi simili episodi inconcepibili nel terzo millennio. Ovviamente continueremo ad assistere la popolazione in ogni maniera possibile, tanto da aver anche preallertato i volontari della Protezione civile nel caso in cui fosse necessario ricominciare questa sera la consegna a domicilio delle bottiglie di acqua potabile, ma nel frattempo rivolgiamo il nostro appello a tutti i cittadini, affinché limitino il consumo di acqua potabile in modo da consentire a tutti di poterne usufruire e da permettere il riempimento dei serbatoi cittadini”.
Intanto nella tarda mattinata “un cittadino residente in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, al civico numero 1, in un palazzo popolare di proprietà comunale – ha informato l’assessore alla Politica della Casa Isabella Del Trecco -, ha segnalato il blocco dell’autoclave e quindi l’assenza di acqua nell’edificio: sul posto siamo intervenuti con gli idraulici comunali che hanno ripristinato il regolare servizio idrico”.

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