L’Abruzzo a Marsiglia per difendere l’acqua pubblica nel Forum Mondiale

forumacquapubblicaPescara. Volano a Marsiglia per far valere il voto espresso da 25milioni di italiani nei referendum per l’acqua pubblica: anche il movimento abruzzese per l’Acqua Bene Comune parteciperà dal 14 al 17 marzo al Forum alternativo mondiale dell’acqua, contemporaneo e parallelo al 6° Forum ufficiale del Consiglio mondiale dell’acqua.

Mentre i grandi governi e le multinazionali dell’acqua dibatteranno nell’ambito ufficiale del 6° Forum mondiale dell’acqua, organizzato dal Consiglio mondiale, a Marsiglia dal 14 al 17 marzo si terrà parallelamente anche il Forum alternativo, quello delle associazioni civili e delle organizzazioni senza scopo di lucro che in tutto il mondo si battono per garantire l’acqua come diritto anche alle popolazioni più povere e per tenere il “bene più prezioso del mondo” libero da chi intende lucrarci. Migliaia di persone da tutto il pianeta si riuniranno nella città francese in seminari, conferenze, workshop e confronti reciproci: tra questi anche 15 membri del gruppo abruzzese del Movimento Acqua bene comune. Stamattina a Pescara la presentazione della delegazione, formata dagli appartenenti all’Abruzzo Social forum e al Wwf e da alcuni studenti di architettura dell’Università D’Annunzio, che a Marsiglia presenteranno un progetto teso alla riqualificazione di Bussi come centro sperimentale sull’inquinamento ambientale, una volta bonificato il sito tossico logicamente più inquinato d’Europa.

“Porteremo a Marsiglia l’esperienza italiana del Referendum”, ha detto Renato Di Nicola di Abruzzo Social Forum, “diventato un esempio di battaglia civica per difendere l’acqua e i servizi pubblici locali dalla privatizzazione”. Una forma di contrasto al forum ufficiale, quella pacifica dello scambio esperienziale tra i popoli di ogni parte del mondo: “Nel forum alternativo”, ha spiegato Corrado Di Sante, “possono prendere parola anche le popolazioni indigene più povere, quelle che non hanno acqua per vivere, mentre per partecipare al forum ufficiale bisogna pagare 600 euro solo per ascoltare”. Dal basso, quindi, si cerca di arrivare a far capire a chi “detiene in mano gli affari miliardari dell’acqua” le motivazioni di chi si batte per il diritto all’acqua; arrivando pian piano a conquistare anche l’attenzione dei governi più attenti a queste tematiche, coinvolgendo alcuni rappresentanti diplomatici negli incontri del forum alternativo, affinché possano ascoltare le alternative proposte al sistema “mercantile”.

 

Daniele Galli


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