Gli Usa bombardano l’Isis, primi raid in Libia

I tagliagole dell’Isis sono finiti nel mirino dei caccia statunitensi che oggi hanno bombardato le postazioni del sedicente stato islamico nella roccaforte di Sirte, in Libia. La Farnesina: “Positivi i raid Usa”.

Non accadeva dal 2011, quando i raid americani contribuirono all’operazione che portò alla caduta di Gheddafi. Oggi i caccia e gli elicotteri da guerra apache si sono nuovamente levati in volo dalle portaerei americane che incrociano nel Mediterraneo; destinazione Sirte, una delle ultime roccaforti dell’Isis. I bombardamenti, autorizzati dal presidente Obama in persona, erano stati richiesti dal Consiglio presidenziale del Governo di Concordia Nazionale che ha sede Tripoli, ed è guidato dal premier Fayez al-Serraj.

Il portavoce del Pentagono Peter Cook, confermando le indiscrezioni che già parlavano dell’azione, ha sottolineato che lo scopo dei bombardamenti è quello di negare all’Isis “paradisi sicuri” e di preparare il campo per l’offensiva di terra dell’esercito libico.

Parlando dei raid di oggi, il premier libico Serraj ha infatti confermato che gli Stati Uniti non prenderanno parte all’offensiva a terra mentre i raid aerei, che avrebbero già causato pesanti perdite tra le file dei miliziani del califfato, continueranno fino a quando sarà ritenuto necessario.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Ministero degli Esteri italiano che ha commentato positivamente l’intervento americano, “L’Italia – si legge in una nota della Farnesina – sostiene il Governo di Unità Nazionale della Libia. Il sostegno italiano si è concretizzato in forme diverse nel corso degli ultimi mesi, in particolare attraverso importanti operazioni umanitarie per la cura dei combattenti feriti. In questo contesto l’Italia valuta positivamente le operazioni aree avviate oggi dagli Stati Uniti su alcuni obiettivi di Daesh a Sirte”.

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