Si tratta di un’abitudine comune a molti, quella di mangiare davanti alla tv: adesso so perché è meglio non farlo e ho smesso subito.
Il cibo è uno dei piaceri della vita al quale non dovremmo e non possiamo rinunciare. Al contempo, conosciamo tutti l’importanza di un’alimentazione sana, bilanciata e nutriente, priva di troppi eccessi e pensata per le nostre esigenze. A quanto pare, però, non sarebbe solo ciò che mangiamo ad essere rilevante, ma anche il modo in cui lo facciamo: sarebbero diversi i fattori che potrebbero influenzare il nostro consumo di cibo senza che ce ne rendiamo nemmeno conto. E molti di noi avrebbero un’abitudine comune che, invece, sarebbe da evitare: mangiare davanti alla tv.
Ammettiamolo, è successo a tutti e, per qualcuno, è una sorta di routine. Accendere la tv in cucina appena seduti a tavola o, ancora, organizzare pranzo o cena in salotto, magari sul divano. Per quanto piacevole, tuttavia, si tratterebbe di una cattiva abitudine che andrebbe evitata. Per quale motivo?
Cibo e tv, un retroscena inaspettato
Come ormai sappiamo tutti, ognuno di noi ha un certo fabbisogno calorico, nutrizionale, che ci aiuta a comprendere cosa e quanto dovremmo mangiare ogni giorno. Ciò non significa che non si possono fare “strappi” alla regola o concedersi qualcosa di sfizioso, di tanto in tanto.
Una dieta equilibrata e sana, infatti, è ricca e variegata e non ci chiede di rinunciare ad una pizza o una fetta di dolce. A essere importanti, però, sarebbero anche le quantità: mangiare più del necessario, infatti, a lungo andare potrebbe portarci a prendere peso e, ovviamente, non in modo salutare.
Ciò su cui, tuttavia, non ci siamo mai fermati a riflettere, è il fatto che la tv potrebbe influenzare il nostro modo di consumare il cibo. E lo stesso varrebbe anche per il pc o il cellulare. In che modo e con quali conseguenze? Cerchiamo di comprenderlo.
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Perché sarebbe meglio non mangiare davanti alla tv
A quanto pare, mangiare guardando la tv (o il cellulare o il pc) sarebbe una pessima abitudine. Il motivo risiederebbe, spiegato in termini semplici, nel fatto che il nostro cervello, distratto e non concentrato sul cibo, impiegherebbe più tempo del necessario a inviarci il famoso segnale di sazietà.
20 minuti, nello specifico, secondo quanto sarebbe emerso da un un team di ricercatori dell’Università di Birmingham che avrebbe esaminato una serie di studi a riguardo per trarne le relative conclusioni. In poche parole, tenderemmo a mangiare di più ogni volta che siamo concentrati su altro che non sia il cibo. Ad influire, inoltre, sarebbe anche il fattore memoria: mangiando in modo distratto potrebbe non restare il ricordo di tutto ciò che abbiamo consumato nell’arco della giornata e, di conseguenza, ciò potrebbe condurci a mangiare ancora.
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Al contrario, una ricerca dell’Università della British Columbia, avrebbe dimostrato che focalizzandoci sul cibo, sul suo gusto, concentrandosi, dunque, sul pasto, ci porterebbe a mangiare meno, porzioni più piccole.
