L’arrivo del freddo ha un significato anche per il commercio, infatti si attivano i saldi invernali, proprio come avviene per la stagione estiva. Quest’anno però la stagione dei saldi non sembra decollare, con le associazioni che si pongono qualche domanda.
La stagione dei saldi invernali è un’opportunità di fare ottimi affari considerando anche che arriva in prossimità delle feste natalizie, ma quest’anno diverse associazioni si sono interrogate sulla gestione delle date che non sembra essere stata felice, considerando un andamento non particolarmente positivo.
In Abruzzo, la stagione invernale dei saldi non ha fatto registrare numeri confortanti, per questo motivo Marina Dolci e Franco Menna, rappresentanti regionali della Fismo-Confesercenti, insieme ai presidenti provinciali delle Confesercenti di Pescara e Chieti, hanno condiviso le loro preoccupazioni.
La concorrenza del commercio online
Una delle principali questioni sollevate per spiegare una stagione invernale dei saldi così difficoltosa riguarda la prossimità delle date di quest’ultima con le vendite natalizie. Questa sovrapposizione ha rappresentato un grattacapo per i negozi tradizionali, visto che ormai il commercio online ha preso il sopravvento.
Se discorso a parte si può fare per le grandi catene, la crescente concorrenza del commercio online sta mettendo in grossa difficoltà i negozi fisici più piccoli. Gli store online hanno una minore pressione fiscale e una maggiore flessibilità, a queste caratteristiche si aggiunge poi il fatto che una certa fascia d’età è abituata a comprare solo online.
Marina Dolci e Franco Menna hanno voluto comunque sottolineare il fatto che molte persone, ancora oggi, preferiscono la professionalità e il “contatto umano” dei negozi fisici: “I negozi tradizionali soffrono una concorrenza sleale del commercio online, che paga meno tasse e non è sottoposto ad obblighi e vincoli: ecco perché siamo particolarmente orgogliosi che i consumatori scelgano la nostra professionalità durante questi momenti”.
Secondo le stime della Confesercenti, il commercio fisico ha ancora molto da dire: il 40% dei consumatori, infatti, ha già pianificato di effettuare acquisti in saldo, con un budget medio di 267 euro. Le calzature si confermano come il prodotto più ricercato (58%), seguite da maglioni e felpe (56%). Emergono anche interessi crescenti per articoli come l’intimo, gonne, pantaloni e accessori di vario genere.
Il presidente regionale di Confesercenti Daniele Erasmi ha dichiarato: “Per i negozianti indipendenti, i saldi rappresentano un momento decisivo per il budget annuale per una categoria che soffre molto più di altre per la concorrenza che le istituzioni consentono alle grandi piattaforme di commercio online. Ma con i saldi molti consumatori riscoprono la competitività e la professionalità dei negozi fisici”.