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A pochi chilometri da L’Aquila sorge la piccola Stonehenge abruzzese eppure pochissimi la conoscono: un vero peccato perdersela

Non molto distante da L’Aquila c’è quella che è considerata la piccola Stonehenge abruzzese, ma in pochi la conoscono e perderla sarebbe un grande peccato.

Oggi vi portiamo all’interno di un posto magico e che vi permetterà di vivere delle emozioni difficili di descrivere. Per i pochi che non lo conoscessero Stonehenge è un sito neolitico che si trova nello Wiltshire in Inghilterra. Si tratta del più celebre cromlech composto da pietre erette disposte a cerchio e conosciute come megaliti. Sono numerose le ipotesi su questo luogo considerato da alcuni magico, ma più credibilmente corrispondente a un antico e rudimentale osservatorio astronomico.

A pochi chilometri da L’Aquila sorge la piccola Stonehenge abruzzese eppure pochissimi la conoscono: un vero peccato perdersela (Abruzzo.CityRumors.it)

Nel 1986 questo sito fu aggiunto dall’UNESCO alla lista dei patrimoni dell’umanità. Si tratta di un posto dove anni vanno milioni di persone come turisti, ma vi stupirà il fatto che ancora oggi sono molti i seguaci di celtismo, wicca e altre religioni neopagane che lo frequentano come meta di pellegrinaggio. Oggi però non vogliamo parlare di questo splendido sito, ma di uno che si trova in Italia precisamente in Abruzzo e non molto distante da L’Aquila.

La piccola Stonehenge italiana

La piccola Stonehenge si trova nel territorio di Fossa in provincia de L’Aquila. Il sito fu scoperto dal signor Adriano Torrecchia di Poggio Picenze nel 1992 e si attribuì a questo un significato da corredo funerario dell’Età di Ferro. Dalla scoperta partirono una serie di campagne di scavo con protagonista la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo.

Grazie a questo studio vede la luce la Necropoli di Fossa fino a quel momento sconosciuta e poi definita appunto la Stonehenge d’Abruzzo. Questo deriva dal rinvenimento di alcuni menhir posizionati sulle tombe degli uomini.

La piccola Stonehenge italiana (Abruzzo.CityRumors.it)

Un luogo storico quello dove troviamo diversi luoghi antichi tra cui anche la chiesa Santa Maria a Cryptas che di recente è stata restituita alla sua bellezza grazie a dei restauri operati ad arte. Senza dimenticare anche le Grotte di Stiffe, il Lago Sinizzo, Peltuinuim e molto altro ancora.

Un posto che era rimasto a lungo inesplorato, ma in realtà nascondeva delle ricchezze che meritano oggi di essere riscoperte e visitate. Sono infatti molti pochi gli italiani che vi si recano, quando in realtà si tratta di posti davvero incredibili sopravvissuti alla storia nei secoli e arrivati fino a noi.

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La civiltà di Aveia

Nello straordinario luogo sopra descritto si fa risalire la civiltà di Aveia, una città di cui è scomparsa ogni traccia dal VII-VIII secolo d.C.. I danni a questo luogo furono arrecati da catastrofi naturali come per esempio allagamenti, frane o terremoti. Un disastro che comunque ha lasciato a noi questi resti caratteristici e da studiare.

La civiltà di Aveia (Abruzzo.Cityrumors.it)

Aveia era punto di cerniera e contatto tra la città alta, di cui abbiamo ancora tracce di un torrione medievale, e la città bassa, delimitata da delle mura che oggi sono ancora visibili in parte.

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La città romana era di fatta strutturata su terrazze urbane sul versante montano e da una città monumentale che oggi è inesistente. La città bassa invece lambiva il corso del fiume Aterno ed era in struttura più classica.

Matteo Fantozzi

Giornalista pubblicista dal 2013 è laureato in storia del cinema e autore di numerosi libri tra cui “Gabriele Muccino il poeta dell’incomunicabilità” e “Gennaro Volpe: sudore e cuore”. Protagonista in tv di trasmissioni come La Juve è sempre la Juve su T9 e Il processo dei tifosi su Teleroma 56.