Sono previsti degli aumenti, a partire dal prossimo anno, per le pensioni: di quanto saliranno mensilmente gli assegni nel dettaglio.
C’è grande attesa per l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 che arriverà entro la fine dell’anno, dopo aver terminato l’iter parlamentare in corso già da alcune settimane. Il testo della Manovra prevede delle novità anche in tema pensioni.
Oltre alla conferma dei meccanismi di pensionamento anticipato, come Ape Sociale, Quota 103 e Opzione Donna, il Governo ha stabilito il ritorno al sistema a scaglioni per la rivalutazione degli assegni pensionistici, introdotto per la prima volta dalla Legge n. 388 del 2000. Gli assegni saliranno in base al tasso di inflazione accertato dall’Istat, ma seguendo delle precise fasce previste da questo sistema.
Pensioni 2025, salgono gli assegni: gli aumenti previsti dal prossimo anno
Tra le novità che potrebbero essere introdotte dal prossimo anno, attraverso la nuova Manovra, oltre alla conferma delle varie modalità di pensionamento anticipato, rientra anche il ritorno al sistema a scaglioni per la rivalutazione degli importi degli assegni pensionistici.
Il meccanismo in questione, introdotto dalla Legge n. 388 del 2000, prevede il ricalcolo annuale delle prestazioni previdenziali tenendo conto dell’aumento generalizzato dei prezzi dei beni e dei servizi (tasso d’inflazione) accertato dall’Istat. Secondo le ultime stime, il tasso registrato è dell’1,6%, questo, dunque, l’aumento percentuale delle pensioni e delle altre prestazioni assistenziali a partire dal prossimo anno.
Aumenti più bassi, rispetto a quelli registrati negli anni precedenti, quando l’indicatore della variazione dei prezzi era salito al 5,4%. Le fasce e le relative rivalutazioni previste dal sistema sono le seguenti: una rivalutazione del 100% del tasso d’inflazione (1,6%) per le pensioni fino a 4 volte il minimo Inps (2.394,40 euro lordi al mese); del 90% del tasso (1,44%) per gli assegni compresi tra 4 e 5 volte il minimo (2.394,40 – 2.993,05 euro lordi mensili); del 75% del tasso d’inflazione (1,2%) per i trattamenti di importo compreso tra 5 e 6 volte il minimo (2.993,05 – 3.591,66 euro lordi); del 50% del tasso (0,8%) per gli assegni che superano di 6 volte il minimo Inps (oltre 3.591,66 euro lordi).
Facciamo un esempio per capire di quanto saliranno le pensioni in cifre. Per le pensioni che rientrano nella prima fascia del meccanismo, gli aumenti saranno sino a circa 38,2 euro lordi al mese, in base all’importo percepito. I trattamenti del secondo scaglione, invece, saliranno sino ad un massimo di 43,10 euro lordi al mese, così come quelli compresi nella terza fascia del sistema. Infine, la rivalutazione porterà ad un aumento minimo di 28,70 euro mensili, sempre in base all’assegno percepito dal titolare della pensione.