Pensione, per smettere di lavorare dovremo pagare una percentuale: la proposta del Governo preoccupa

Dal Governo arriva una proposta che mette tutti in allarme: per poter accedere alla pensione dovremo pagare una percentuale. L’alternativa è continuare a timbrare il cartellino.

Il traguardo della pensione sembra diventato un bersaglio mobile che continua ad allontanarsi da noi. Molti sono rassegnati e già sanno che dovranno continuare a timbrare il cartellino ben oltre gli attuali 67 anni. Infatti, se la Legge Fornero non viene superata, già dal 2027 l’età di uscita dal lavoro aumenterà e ogni due anni dovrà essere “ritoccata” verso l’alto.

il premier giorgia meloni seduta in parlamento
Pensione, per smettere di lavorare dovremo pagare una percentuale: la proposta del Governo preoccupa -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Cancellare la Fornero purtroppo, non sembra un’opzione al momento. Il Governo di Giorgia Meloni continua a ribadire che andare oltre e attuare una riforma strutturale resta uno degli obiettivi da portarsi a casa entro la fine di questa prima legislatura ma cancellare con un colpo di spugna la legge del 2012 non è proprio possibile.

Le troppe uscite anticipate di massa dai luoghi di lavoro metterebbero ko nel giro di poco le casse dell’Inps. Anche perché dobbiamo tenere conto di due fattori che pesano parecchio sulla nostra economia: l’aumento dell’aspettativa di vita e il crollo delle nascite. Per far quadrare i conti, dai banchi del Ministero dell’Economia, arriva una proposta allarmante: per andare in pensione il lavoratore dovrà pagare una percentuale.

Pensione: addio Tfr se vuoi smettere di lavorare

Dal Governo arriva una proposta che desta malcontento e preoccupazione tra i contribuenti: l’unico modo per non mettere a rischio la stabilità del sistema previdenziale sembra fare pagare ai lavoratori stessi una parte della propria pensione non solo con i contributi ma anche con il Tfr.

donna seduta alla scrivania con le mani nei capelli
Pensione: addio Tfr se vuoi smettere di lavorare/Abruzzo.cityrumors.it

Il Tfr – Trattamento di fine rapporto – è una parte di stipendio che ogni mese il datore di lavoro accantona e che ci viene restituito o al momento in cui andremo via da quell’azienda oppure al momento della pensione. In pratica è come ritrovarsi ogni anno con una mensilità di stipendio in più che viene messa da parte e che un giorno potrà tornarci utile.

Molti, infatti, utilizzano il Tfr per dare un anticipo sull’acquisto della prima casa; altri lo riscuotono al momento della pensione per aiutare finanziariamente i propri figli o nipoti. In futuro, forse, non potremo più utilizzarlo in questi modi ma dovremo avvalercene per poter andare in pensione.

Le pensioni allo Stato costano tanto, troppo considerando che l’aspettativa di vita continua ad aumentare ma sono sempre meno i giovani che versano i contributi. Dunque la proposta è quella di far sì che il lavoratore stesso contribuisca in parte alla propria uscita rinunciando al Tfr.

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Pensione anticipata con il Tfr: ecco come funzionerà

Sono sempre di più le persone insofferenti ad un’età pensionabile così alta e che non vogliono correre il rischio di restare inchiodate in ufficio fino a 70 anni. Come fare per aggirare la Legge Fornero? Il modo c’è ma dovremo pagare di tasca nostra.

donna con le mani nei capelli seduta di fronte al computer
Pensione anticipata con il Tfr: ecco come funzionerà/Abruzzo.cityrumors.it

Attualmente chi ha iniziato a versare i contributi dal 1996 in avanti – anno in cui le pensioni hanno iniziato ad essere calcolate con il sistema contributivo e non più con quello retributivo – può già andare in pensione a 64 anni anziché a 67 sempre con solo 20 anni di contributi. Per poter fruire di questo vantaggio, però, l’assegno previdenziale deve raggiungere delle soglie minime che corrispondono a:

  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli;
  • 2,8 volte l’assegno sociale per le lavoratrici con un solo figlio;
  • 2,6 volte l’assegno sociale per le lavoratrici che hanno almeno 2 figli.

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Il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon ha proposto di utilizzare anche il Tfr per poter raggiungere più facilmente queste soglie e andare, quindi, in pensione con tre anni di anticipo. In questo modo un lavoratore, per beneficiare della pensione anticipata, dovrebbe rinunciare ad un “tesoretto” con cui magari pensava di aiutare la propria famiglia o con cui voleva acquistare la prima casa.  Al momento, tuttavia, sembra essere la soluzione più fattibile per superare la Legge Fornero una volta e per tutte.

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