Partite IVA, si mette davvero male: nuove aliquote dal prossimo anno

Brutta stangata in arrivo per le partite IVA: dal prossimo anno le aliquote Irpef potrebbero cambiare e non a vantaggio dei contribuenti. 

Nuova rivoluzione fiscale in arrivo: non per tutti questa volta ma solo per i liberi professionisti con Partita IVA. Non c’è ancora nulla di certo ma si sta facendo largo la proposta di cambiare nuovamente le aliquote Irpef. Non a vantaggio dei contribuenti questa volta.

il premier giorgia meloni seduta accanto al ministro dell'economia giancarlo giorgetti
Partite IVA, si mette davvero male: nuove aliquote dal prossimo anno -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Con la Legge di Bilancio del 2024, il Governo di Giorgia Meloni ha attuato una modifica importante che ha permesso a milioni di lavoratori di pagare meno tasse. Infatti le aliquote Irpef sono state abbassate da 4 a 3 con l’accorpamento delle prime due fasce di reddito e un guadagno di 2 punti percentuali per tutti.

La nuova proposta, invece, va nella direzione opposta e prevede un alzamento delle aliquote per le Partite IVA in modo da garantire maggiori entrate nelle casse dello Stato. Il rischio è che, a causa di una pressione fiscale esagerata, tanti decidano di chiudere o di cambiare Paese.

Partite IVA: nuove aliquote dall’anno prossimo

Il Governo di Giorgia Meloni, nel 2024, ha attuato una riforma fiscale che va nella direzione di una minore pressione sui lavoratori dipendenti. Dal prossimo anno, però, potrebbe mettersi male per le partite IVA: è arrivata la proposta di alzare le aliquote per i liberi professionisti.

uomo seduto sulle scale con una mano sulla fronte
Partite IVA: nuove aliquote dall’anno prossimo/Abruzzo.cityrumors.it

Le partite IVA possono essere di due tipi: ordinarie o forfettarie. Le partite IVA ordinarie, ad oggi, pagano le stesse aliquote Irpef dei lavoratori dipendenti:

  • aliquota del 23% per redditi annui lordi fino a 28.000 euro;
  • aliquota del 35% per redditi annui lordi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • aliquota del 43% per redditi annui lordi che superano i 50.000 euro.

A differenza del lavoratore dipendente, un libero professionista ha l’onere del versamento dell’IVA e paga di tasca propria i contributi all’Inps la cui aliquota si aggira intorno al 24-26% al mese. Le partite IVA forfettarie, invece, funzionano in modo un po’ diverso ed è per loro che, dal prossimo anno, potrebbero arrivare cambiamenti drastici.

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Partite IVA: addio regime forfettario

Il Fondo Monetario Internazionale propone di cancellare con un colpo di spugna il regime forfettario in quanto peserebbe troppo sulle casse dello Stato. O meglio: priverebbe il Fisco di preziose risorse. Sono sempre di più i liberi professionisti che aderiscono a questo regime proprio in virtù delle forti agevolazioni.

sveglia e scritta tasse sopra delle pile di monetine
Partite IVA: addio regime forfettario/Abruzzo.cityrumors.it

Le partite IVA forfettarie si rivolgono a quei professionisti che non fatturano più di 85.000 euro lordi all’anno. Essi sono esenti dal pagamento dell’IVA e sull’Irpef possono beneficiare di una flat tax pari al 5% per i primi 5 anni dall’apertura della Partita IVA e che poi sale al 15% per sempre. Una bella agevolazione dunque. Agevolazione che, però, secondo il Fondo Monetario Internazionale non solo è iniqua ma impatta fortemente sull’economia dell’Italia.

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Per questa ragione la proposta sarebbe quella di abolire questo regime e applicare a tutti i liberi professionisti il regime ordinario. Per le partite IVA più piccole questa sarebbe una stangata insopportabile e che, forse, costringerebbe alla chiusura dell’attività stessa. Per il momento non c’è ancora nulla di certo: si tratta solo di una proposta su cui il Governo Meloni sta riflettendo.

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