La situazione di una azienda continua ad essere sempre più critica. Sono 70 i dipendenti che rischiano il licenziamento. Cosa sta succedendo
Se l’economia italiana sembra essere ripartita dopo un periodo non facile, ci sono delle realtà che ancora oggi vivono delle situazioni molto critiche. In Abruzzo si devono fare i conti con problemi non di poco conto e per 70 dipendenti l’incubo di un licenziamento è assolutamente reale. Per loro ormai da un anno si va avanti con la cassa integrazione. Ma la possibilità che questa diventi una misura definitiva o addirittura si passi a decisioni più drastiche c’è.

La speranza è che si possa in poco tempo riuscire ad arrivare ad una soluzione definitiva per consentire a questi dipendenti di non perdere il posto di lavoro. Ma il quadro complessivo non è assolutamente dei migliori e quindi vedremo come si evolverà la situazione nelle prossime settimane e se alla fine potrebbero arrivare delle notizie positive oppure no.
L’Aquila, brutte notizie per una azienda: cosa sta succedendo
La lente d’ingrandimento in queste settimane è puntata sullo stabilimento Aura materials presso il Tecnopolo dell’Aquila. 70 dipendenti ormai da un anno sono in cassa integrazione, ma si rischia di avere delle decisioni ancora più dure. Insomma, una situazione davvero critica e che potrebbe avere un futuro non proprio roseo.
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La speranza è che si possa riuscire in poco tempo a trovare una soluzione. Per adesso la strada sembra essere molto più in salita e il futuro non sembra assolutamente roseo. Ma le autorità locali sono pronti a lavorare per consentire a queste persone di non perdere il posto di lavoro. Un passaggio fondamentale in un momento in cui l’economia sembra ripartire anche se per alcune realtà la situazione continua ad essere molto critica.

“La nostra città non può permettersi una situazione come questa – il commento di Roberto Santangelo, presidente del Consiglio comunale dell’Aquila – non è possibile avere una emorragia di posti simili. Si tratta di una perdita pari, secondo quanto si è appreso, al 50% dei costi del personale“. Insomma, il quadro complessivo non è sicuramente dei migliori e la speranza è che si possa nel giro di davvero poco tempo arrivare ad una soluzione definitiva e positiva.